In Sardegna occorre rilanciare il settore agroalimentare. A dirlo è il segretario generale della Cgil sarda Michele Carrus, ricordando che il comparto “oggi importa l’80 per cento di ciò che consuma nonostante abbia a disposizione 1,5 milioni di ettari di territorio largamente sottoutilizzati”. Insieme a questo, spiega nell’editoriale del giornale Cgil L’Altra Sardegna, è anche “opportuno puntare sullo sviluppo delle attività no food e no feed, sulle quali può basarsi la verticalizzazione industriale delle attività del primario nelle filiere innovative della chimica verde, dei biopolimeri e del biofuel”.