«La presentazione del disegno di legge sulla riforma sanitaria e del piano rilancia-impresa possono segnare un salto di qualità decisivo nelle politiche anticrisi e nel governo del welfare regionale. Si tratta di due provvedimenti importanti, anche perché sono il frutto di un confronto vero con le forze sociali». È quanto ha dichiarato il segretario regionale della Cgil Franco Belci, aprendo i lavori del direttivo convocato questa mattina a Udine, nella sede della Camera del lavoro.

SANITÀ. Primo punto all’ordine del giorno dell’assemblea, composta da 76 delegati, proprio la riforma sanitaria, sulla quale la Cgil ha espresso da subito un giudizio positivo. «La Cgil –  spiega Belci –ha scelto di sostenere con senso di responsabilità il peso di decisioni anche difficili e impopolari, come la riconversione dei piccoli ospedali e la chiusura di punti nascita, nella consapevolezza che questa riforma pone le premesse per un importante trasferimento di risorse verso il territorio e che la strada obbligata, sul fronte dei servizi ospedalieri, è quella di tagliare i doppioni, eliminare gli sprechi e garantire gli standard più elevati di sicurezza e qualità». Solo mantenendo il dibattito sul merito, aggiunge il segretario, sarà possibile garantire «quel confronto e quella partecipazione con i territori e le forze sociali che saranno indispensabili per non deviare dalle linee guida della riforma e garantire il raggiungimento dei risultati attesi».

PIANO ANTICRISI. Giudizio positivo, come detto, anche sul piano Rilancimpresa, che per la Cgil può però essere migliorato: «Crediamo che sui consorzi – spiega Belci – si possano fare scelte ancora più coraggiose, passando non da 10 a 5 consorzi ma a un’agenzia unica per le politiche industriali. Ma crediamo soprattutto che il piano andrebbe integrato con due programmi sul dissesto idrogeologico e sul recupero edilizio, fondamentali per la salvaguardia del territorio e per il rilancio dell’edilizia, che versa ancora in uno stato di crisi profonda. Semplificazione, sportello unico e lotta alla burocrazia, in ogni caso, sono scelte che vanno nella direzione giusta, così come condividiamo l’accento posto sulla programmazione».

SOS APPALTI. Sul fronte dell’occupazione preoccupa la costante crescita della cassa integrazione, che a fine maggio registrava un incremento del 38% (vedi dati su cgilfvg.it)rispetto ai primi cinque mesi del 2013, con punte record a Gorizia (+86%) e Udine (+46%). Ma a destare allarme è anche la crescita del rischio di infiltrazioni criminali nel sistema degli appalti pubblici e privati. «Su questo tema – ha detto Belci – abbiamo apprezzato la sensibilità mostrata dal presidente degli industriali friulani. Ci auguriamo che un’analoga attenzione possa esserci anche da parte della Confindustria regionale e del suo presidente Giuseppe Bono, più volte da noi sollecitato, in qualità di amministratore delegato di Fincantieri, a riaprire il confronto sul protocollo che dovrebbe garantire la legalità degli appalti nell’ambito del gruppo navale, già toccata a livello nazionale da indagini sulle infiltrazioni mafiose nel sistema della subfornitura. Tutelarsi da questo rischio è innazitutto nell’interesse di un grande gruppo come Fincantieri, colonna portante del made in Italy e oggi anche quotato in Borsa». Ma sugli appalti la Cgil chiede anche un intervento legislativo della regione, con l’obiettivo prioritario di escludere le gare al massimo ribasso, «vera e propria autostrada – dichiara il segretario Cgil – per l’irregolarità e il lavoro nero».