È sciopero nazionale di otto ore oggi (venerdì 21 ottobre) in tutti i siti produttivi Cementir-Sacci contro la decisione dell’azienda di licenziare 260 lavoratori, nonché di abbandonare martedì 18 scorso il tavolo di trattativa che si teneva presso la sede romana di Unindustria. Feneal, Filca e Fillea da un lato, Filt, Fit e Uiltrasporti dall’altro, hanno organizzato presidi sotto le sedi delle regioni interessate (Abruzzo, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia e Toscana), e chiedono un incontro urgente al ministero dello Sviluppo economico per affrontare in sede collegiale la vertenza.

“Senza l'affidabilità e la credibilità degli interlocutori non è possibile portare avanti il tavolo di confronto” spiegano i sindacati: “A oltre un mese dall'annuncio dell'azienda di licenziare 260 lavoratori, abbiamo avuto solo due momenti di confronto con i vertici dell'azienda”. La società, tra le principali produttrici di cemento e calcestruzzo in Italia, facente parte del gruppo Caltagirone, ha chiesto di affrontare in due momenti diversi la situazione di Cementir Italia e quella di Sacci, acquisita nello scorso luglio per 125 milioni. “Una richiesta pretestuosa, dal momento che le due vicende sono solo tecnicamente divise, ma politicamente legate: è impensabile, ad esempio, avere due piani industriali per ognuna delle due aziende” hanno replicato Feneal, Filca, Fillea, Filt, Fit e Uiltrasporti.

I licenziamenti preventivati dal gruppo Caltagirone sono 100 in Cementir e 160 in Sacci. “Cementir dimostri di avere senso di responsabilità, ritiri i licenziamenti, blocchi le esternalizzazioni, ci presenti un piano industriale serio e fattibile” aggiungono Feneal, Filca, Fillea, Filt, Fit e Uiltrasporti: “Non è possibile che il quarto polo del cemento italiano non abbia una minima idea delle prospettive economiche, delle strategie da mettere in campo per essere competitivi, e risolva un problema economico mandando a casa 260 persone”.

Per i sindacati con l’avvio delle procedure di licenziamento “Cementir disattende completamente gli impegni assunti con i lavoratori e le istituzioni locali”, impegni dai quali l’azienda “ha tratto enormi benefici, finanziari e di concessioni”. Nonostante la crisi delle costruzioni, continuano Feneal, Filca, Fillea, Filt, Fit e Uiltrasporti, la Cementir Italia “gode di ottima salute, come dimostra l’ultima acquisizione da parte della famiglia Caltagirone della concorrente Sacci, raddoppiando di fatto la propria capacità produttiva e raggiungendo il 18 per cento del mercato italiano del cemento”.