I rischi di "rigurgiti antidemocratici ancora presenti nel nostro paese e in Europa rendono necessario mantenere in vigore la legge Scelba che vieta la ricostituzione del partito fascista e gesti come il 'saluto romano'. Lo sottolinea la Cassazione che, con sentenza 37577 (presidente Arturo Cortese, relatore Raffaello Magi), ha condannato due simpatizzanti di Casapound che a un raduno neofascista avevano salutato a braccio teso urlando 'presente'. Lo riferisce l’agenzia Ansa.

La Suprema Corte afferma che “nulla autorizza a ritenere che il decorso di ormai molti anni dall'entrata in vigore della Costituzione renda scarsamente attuale il rischio di ricostituzione di organismi politico-ideologici aventi comune patrimonio ideale con il disciolto partito fascista o altre formazioni politiche analoghe".

"L'esigenza di tutela delle istituzioni democratiche non risulta, infatti, erosa dal decorso del tempo e frequenti risultano gli episodi ove sono riconoscibili rigurgiti di intolleranza ai valori dialettici della democrazia e al rispetto dei diritti delle minoranze etniche o religiose”, scrive la Prima sezione penale della Cassazione.

Con questa risposta, la Cassazione respinge la tesi degli imputati - Andrea B., con precedenti, e Mirko G. - che sostenevano l'assenza di “lesività” dei comportamenti da loro tenuti e la necessita' di depenalizzare i retaggi del reato di opinione per via del “mutato clima politico" e delle norme internazionali sulla libera manifestazione delle opinioni.