“Occupiamoci di casa - Riscrivere le politiche dell’edilizia residenziale pubblica in Toscana - La vertenza nazionale sulle politiche dell'abitare”: oggi, mercoledì 18 marzo, si è svolto a Firenze il convegno organizzato da Cgil e Sunia Toscana (presso l'Hotel Ac Firenze, in via Bausi). C'è stata grande partecipazione e non è mancata l'occasione di parlare della nuova legge regionale sulle case popolari, all'indomani dell'approvazione (è intervenuta al convegno anche la vicepresidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi).

Secondo Simone Porzio, del Sunia regionale, “pur rimanendo molte riserve sull'impianto della legge, soprattutto per il fatto che non è individuata una fonte di finanziamento regionale costante per l'edilizia pubblica, anche per la mancata restituzione di 170 milioni che dovevano andare nel settore - per la costruzione e manutenzione di alloggi popolari -, ma sono stati dirottati sul tpl, si esprime comunque soddisfazione, perché alcuni emendamenti proposti da Sunia e Cgil sono stati accolti, contribuendo a migliorarla. Ad esempio, c'è ora la possibilità di partecipare al bando per l'edilizia popolare, estesa a tutti i cittadini toscani, con almeno cinque anni di residenza. Poi è stata sospesa per un anno l'applicazione della nuova Isee, che sta generando problemi procedurali per l'accesso ai bandi e per la decadenza dell'assegnazione di un alloggio popolare".

Ma l'azione del sindacato non termina certo qui: "siccome la legge ha dato ampi margini di discrezionalità ai comuni, riguardo all'applicazione delle norme, ci impegneremo affinché non ci siano difformità e sperequazioni di trattamento nella gestione dell'edilizia pubblica. Vigileremo affinché i comuni applichino nel miglior modo possibile le norme, e attivino al più presto i bandi di riassegnazione di alloggi pubblici, per dare risposte concrete ai cittadini in stato di bisogno abitativo”, ha  aggiunto il Sunia.

Per Maurizio Brotini, della Cgil Toscana, “grazie all'iniziativa del sindacato confederale e degli inquilini, abbiamo modificato in senso migliorativo alcune parti della nuova legge, rispetto alle prime stesure. Tuttavia, restano aperte le questioni delle risorse, dell'accorpamento dei soggetti gestori e di una diversa valutazione dei soggetti a cui deve rivolgersi l'offerta di case popolari. Noi pensiamo che questi debbano essere pensionati e lavoratori con difficoltà economiche e alloggiative, mentre per la Giunta regionale permane una scelta di attribuzione dei punteggi a bisogni di tipo socio-sanitario, che dovrebbero trovare soluzione altrove e con adeguati strumenti. Da domani, riprenderemo le iniziative su questi temi, e porteremo le nostre proposte all'interno del dibattito delle prossime elezioni regionali”.