FIRENZE - Carta dei diritti universali del lavoro, tra Firenze e provincia, la Cgil ha effettuato circa 900 assemblee nei luoghi di lavoro, ad oggi, ed entro il 19 marzo (termine ultimo della consultazione) si supererà abbondantemente quota mille. Una mobilitazione che sta coprendo in modo capillare il territorio: ieri è stata la volta dell'assemblea dei lavoratori degli Uffizi di Firenze (nelle stanze di San Pier Scheraggio). Dipendenti e addetti delle ditte in appalto, tutti insieme.

“Io lavoro in un'azienda privata, a fianco di colleghi assunti dal Mibac. Abbiamo contratti, tutele, stipendi diversi. Ma credo che serva unire le forze per abbattere alcune barriere”, ha spiegato Simone, dipendente di Opera (gestore di servizi presso i più importanti musei fiorentini). Anche Elisabetta lavora in Opera: “I diritti dei lavoratori da alcuni anni stanno precipitando, bisogna fare qualcosa”, ha aggiunto. Giulia, già partita Iva, è impiegata nella sorveglianza nella ditta Ales e ha detto: “Le premesse dell'operazione della Carta sono giuste, serve consapevolezza dei lavoratori”. Sono intervenuti anche dipendenti diretti degli Uffizi, come Rosario (“positiva l'iniziativa della Carta, giusto far esprimere i lavoratori”) e Francesco (“la spinta all'estensione dei diritti deve arrivare anche da chi ora ne ha più di altri, come noi del pubblico impiego, che pure non siamo messi benissimo: da anni siamo sotto attacco. I diritti devono essere l'altra faccia dei doveri”).

A illustrare i contenuti della Carta in quella sede, è stata la segretaria generale della Camera del lavoro fiorentina, Paola Galgani (che sta tenendo in prima persona decine e decine di assemblee). Ha spiegato la dirigente sindacale: “In questi anni, molti diritti sono stati persi e ogni sfida per allargarli è difficile; basta vedere cosa sta succedendo in questi giorni per le unioni civili. Così come ci sono diritti che non sono godibili per tutti. Per noi, i diritti devono essere universali ed esigibili per tutti. Anche sul lavoro, indipendentemente dal contratto che uno ha. È per questo, che la Cgil, attraverso la Carta, vuole riaprire una battaglia per i diritti”.

Dopo la fase delle assemblee, ci sarà quella della raccolta firme, per arrivare a una proposta di legge d'iniziativa popolare. Ha aggiunto l'esponente Cgil: “La risposta dei lavoratori fiorentini sulla Carta finora è stata positiva, soprattutto per quanto riguarda quelli che vivono in una condizione di maggiore precarietà. Questo, ci fa ben sperare per la raccolta firme; in ogni caso, dovremo coinvolgere anche il mondo fuori da noi, per riuscire a rimettere al centro della discussione politica il lavoro e i diritti”.

La Carta dei diritti universali del lavoro, il nuovo Statuto dei lavoratori (redatto dalla Cgil nazionale in 97 articoli), ha alla base il principio che i diritti (dalla maternità alle ferie, dai permessi agli ammortizzatori sociali, fino alla malattia, dall'equo compenso alla libertà di espressione, dal diritto alla sicurezza al diritto al riposo, dalle pari opportunità alla formazione permanente, dall'aggiornamento costante di saperi e competenze) sono in capo alle persone, indipendentemente dal contratto di lavoro che hanno.