Una delegazione del comitato StopOpg per l’abolizione degli ospedali psichiatrici giudiziari, costituito da un vasto cartello di associazioni tra cui la Cgil, ha incontrato oggi il presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, al termine del viaggio di Marco Cavallo, il cavallo azzurro in cartapesta che quarant'anni fa sfondò il muro di cinta del manicomio di Trieste, diventando poi il simbolo della rivoluzione di Franco Basaglia e della legge 180 sulla chiusura dei manicomi, che ha concluso pochi giorni fai il suo viaggio in Italia, toccando 16 città in 13 giorni, facendo tappa nei sei manicomi giudiziari ancora esistenti e in alcune delle sedi dei nuovi mini Ospedali psichiatrici giudiziari.

L'incontro di oggi tra una delegazione di 'StopOpg' - costituita da Stefano Cecconi (Cgil nazionale), Peppe Dell’Acqua (Forum Salute Mentale), Denise Amerini (Fp Cgil nazionale), Valerio Canzian (Unasam), Girolamo Digilio (Unasam), Mariagrazia Giannichedda (Fondazione Basaglia), Patrizio Gonnella (Antigone), Francesca Moccia (Cittadinanzattiva) - e la presidente Boldrini è stata così l'occasione per fare un primo bilancio al termine del tour di Marco Cavallo. Occasione nella quale alla presidente della Camera di Montecitorio sono state ribadite le motivazioni alla base del tour di Marco Cavallo, ovvero - spiega in una nota il comitato 'StopOpg' - “l'essere per un verso un viaggio di denuncia perché gli Ospedali psichiatrici giudiziari italiani sono ancora in funzione, con oltre mille persone internate, rinchiuse in luoghi che il presidente Napolitano ha definito 'indegni per un Paese appena civile'”; e per l'altro “sostenere come quello appena conclusosi sia stato un viaggio per incontrare gli internati e rilanciare proposte come la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari, dire 'no' ai 'miniOpg' o manicomi regionali, avviare presto l'apertura di centri di salute mentale h24”.

Il Comitato 'StopOpg', conclude la nota, “si è reso disponibile, e lo ha sollecitato, ad un confronto con le commissioni competenti della Camera: per fare in modo che la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari sia accompagnata da progetti di cura e riabilitazione così da permettere dimissioni delle persone internate e misure alternative alla detenzione, e per rivedere le norme del codice penali che mantengono in vita l'Opg abbattendo finalmente l'ultimo muro della logica manicomiale”.