Stanno per scattare in anticipo altri licenziamenti al cantiere della Bolognetta-Lercara lungo la tratta stradale a scorrimento veloce Palermo-Agrigento. Oggi la contraente generale, la Bolognetta Scpa, ha annunciato la decisione di voler licenziare, a partire da lunedì 29 gennaio, altri 29 dei 90 attuali lavoratori.

Nel corso di un incontro richiesto da Feneal, Filca e Fillea, preoccupati per lo stato dei lavori, che procedono a singhiozzo, la direzione del cantiere ha confermato l'esistenza di una situazione di difficoltà finanziaria. L'Anas, infatti, non ha ancora riconosciuto alla Bolognetta scpa il pagamento dello stato di avanzamento lavori per le opere eseguite entro il 31 dicembre. E per questo motivo, le imprese affidatarie hanno interrotto i lavori da tre settimane. Inoltre, oggi l'azienda ha comunicato che, senza la redazione della perizia di variante, c'è il pericolo di dover sospendere ad aprile l'attività produttiva.

Contro l'accelerazione rispetto al piano di licenziamenti previsto, si sono schierati i sindacati. “Il piano di esuberi concordato con l'azienda prevedeva un intervento dilazionato nel tempo – dichiarano i segretari generali di Feneal, Filca e Fillea Palermo –. Si parlava di 57 esuberi, 'spalmati' da ottobre 2017 fino ad aprile. In sostanza, l'azienda ci ha chiesto di anticipare il piano dei licenziamenti. Siamo in piena crisi, in edilizia anche un mese in più di lavoro per un operaio non è un particolare di poco conto”. I primi 28 lavoratori della Bolognetta Scpa sono stati licenziati tra ottobre scorso e i primi gennaio.

Nel corso della riunione, l'azienda si è comunque resa disponibile a concordare, in alternativa, un periodo di ferie a turno di quindici giorni, in attesa che arrivi la decisione di di Anas. Domani, dalle 7 alle 8, si terrà un'assemblea, al cantiere Bolognetta-Lercara, dopo lo svincolo di Mezzojuso, per chiedere il parere dei lavoratori e stabilire eventuali azioni di lotta. “È assurdo che, per per problemi burocratici e decisioni che vanno per le lunghe, a farne le spese siano i lavoratori – commentano Ignazio Baudo, D'Anca e Piastra –. Chiediamo ad Anas, al ministero dei Trasporti e delle infrastrutture, all'azienda contraente generale, di fare tutti gli adempimenti per rilanciare il cantiere e metterlo nelle condizioni di tornare a pieno regime produttivo, per assorbire tutti i lavoratori, risolvendo i problemi economici e finanziari che persistono”.