“Ci sono responsabilità nella gestione della crisi da parte della sinistra europea”, responsabilità che toccano inevitabilmente la relazione della Cgil con la politica. Lo afferma il segretario generale della confederazione, Susanna Camusso, nelle conclusioni della Conferenza di organizzazione all'Auditorium di Roma. 

"Se mettiamo in ordine quelle responsabilità – precisa – non possiamo dimenticarci le scelte politiche della attuale coalizione di governo, né le scelte della Commissione Ue, più o meno dello stesso segno da anni, che ripropongono sempre le stesse risposte”.

Per la Cgil c’è dunque difficoltà a ritrovarsi con la sinistra proprio nei presupposti fondamentali: “Noi vogliamo misurarci sulla disuguaglianza, sui diritti costituzionali, sul contrasto alle riduzione dei salari. Se chi lo fa è considerato uno che frena la crescita, allora sì, siamo conservatori, freniamo, perché la strada dell’austerità non ci porta da nessuna parte”. 

Quale politica contrapporre? “Dobbiamo interrogare la politica – insiste Camusso – a partire proprio dalla sinistra, provando a riscoprire il pensiero alternativo. La stella polare, l’obiettivo di un’organizzazione sindacale, è il lavoro e l’occupazione. Le nostre politiche vanno giudicate su questi temi, dalla straordinaria battaglia politica perché il lavoro torni a essere centrale”.