Nuovo sciopero dei poligrafici contro il gruppo Caltagirone. A motivare la protesta è il fallimento dell’incontro del 22 marzo tra sindacati e vertici del gruppo editoriale. L’azienda, spiega una nota della Slc Cgil, “non ha rinunciato al cambio di contratto per 77 lavoratrici e lavoratori delle testate Il Gazzettino, Il Mattino e Il Messaggero, né alla cessione a società terze per i centri stampa di Roma e Napoli per la fornitura delle relative commesse”, cui si aggiunge il licenziamento di tre lavoratori a Napoli. Un comportamento, continua il sindacato, che rappresenta “un concreto attacco ai diritti di tutti i lavoratori poligrafici e un tentativo di destrutturare il contratto nazionale”.

La vertenza ha inizio il 22 febbraio scorso, quando il gruppo Caltagirone apre tre procedure di cessione di ramo d’azienda per le società dei tre quotidiani (smembrando dunque il gruppo i n tre distinte srl: Servizi Italia 15, Stampa Napoli 2015 e Stampa Roma), proponendo ai 77 lavoratori coinvolti in una delle cessioni il passaggio al Ccnl Terziario, distribuzione e servizi. Il gruppo, spiega la Slc, ha “la chiara intenzione politica di destrutturare il Ccnl, creando di fatto i presupposti di un dumping contrattuale, e di minare il faticoso lavoro degli ultimi due anni che le parti istitutive hanno fatto per riportare in equilibrio il Fondo di previdenza complementare contrattuale”. La Slc sottolinea anche “il silenzio assordante della Federazione italiana editori giornali, che su questa vicenda prima o poi dovrà fare una scelta”. Un primo sciopero si è tenuto lunedì 21 marzo, e ha visto l’adesione “pressoché totale dei lavoratori amministrativi e poligrafici dei quotidiani del gruppo” e la mancata uscita degli stessi nelle edicole.