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Nei giorni scorsi il giudice del lavoro del Tribunale di Bologna, Maria Luisa Pugliese, ha emesso una sentenza di reintegra al proprio posto di lavoro per quattro lavoratrici dell'azienda New Cleaning and Services Srl (Ncv), che aveva l'appalto per le pulizie delle camere ai piani in un albergo della provincia. A raccontare la vicenda è la Filcams Cgil di Bologna.
Dopo la perdita dell'appalto, due anni fa l'azienda aveva aperto le procedure di mobilità, e immediatamente inviato alle quattro lavoratrici altrettante lettere di licenziamento senza dare seguito alla procedura prevista dalla legge e alla necessaria fase di incontro con i sindacati. In un primo tempo, il Tribunale del lavoro aveva accolto l'impugnazione individuale dei licenziamenti da parte dell'avvocato Guido Reni (studio legale Piccinini). Ma, in ossequio alle recenti modifiche di legge, aveva previsto per le lavoratrici solo un indennizzo in qualità di risarcimento economico.
A questo punto, è stato fatto un nuovo ricorso per comportamento antisindacale: le quattro lavoratrici erano tutte iscritte alla Filcams Cgil di Bologna, e il fatto che l'azienda avesse subito proceduto a licenziarle senza contattare i sindacati né attendere l'apertura di un tavolo di crisi rappresentava per i legali un comportamento palesemente antisindacale.
Nei giorni scorsi, infine, il Tribunale ha accolto anche quest'ultimo ricorso, disponendo la reintegra come misura riparatoria, la copertura delle spese legali, e la pubblicazione della sentenza sui principali quotidiani. La segreteria della Filcams Cgil di Bologna esprime, a questo proposito, "piena soddisfazione per una sentenza che dispone la reintegra delle lavoratrici nel proprio posto di lavoro, non solo un risarcimento economico, affermando che la legge 223/1991 sui licenziamenti collettivi non può essere scavalcata".