Si è tenuto ieri (28 giugno) presso la Camera del Lavoro di Bologna un incontro di approfondimento della legge n. 2 del 2012, la cosiddetta “salvasuicidi”. Il provvedimento prevede la possibilità di gestire attraverso gli organismi di gestione della crisi da sovraindebitamento situazioni di grave sofferenza economico/finanziaria che colpiscono coloro che non sono per legge soggetti a procedure fallimentari o concorsuali: persone fisiche/consumatori, associazioni, professionisti, imprese agricole, artigiani , piccoli imprenditori.

La Federconsumatori e la Cgil di Bologna, con l’Ordine degli Avvocati di Bologna, che ha costituito da oltre un anno il proprio organismo di composizione dotato di oltre 40 avvocati specializzati nella gestione di tali situazioni, hanno presentato l’opportunità di utilizzare uno strumento normativo ancora molto poco conosciuto e che può consentire di uscire da una situazione economica di sovraindebitamento.

“È necessario far conoscere a tutti che esiste questa grande possibilità”, afferma Maurizio Gentilini, presidente Federconsumatori di Bologna. In più, la necessità diventa anche urgenza perché “molti si rivolgono ai nostri sportelli quando le situazioni sono già troppo avanzate e ormai non può più rientrare nei parametri per chiedere questo tipo di sostegno”, aggiunge Gentilini facendo l'esempio di persone che hanno già perso ogni bene a loro intestato e quindi non possono saldare in alcun modo il debito.

L'avvocato Silvia Villa, referente dell’organismo di composizione della crisi dell’Ordine degli avvocati, ha illustrato l’attività svolta sino ad oggi precisando che a disposizione degli interessati c’è un primo sportello informativo gratuito presso la sede dell’Ordine in piazza dei Tribunali, accessibile nei giorni e negli orari indicati nel sito istituzionale, per tutte le prime informazioni necessarie.

Sussistendo i requisiti per utilizzare gli strumenti forniti dalla legge n. 3/2012, il cittadino sovraindebitato può presentare al Tribunale, esclusivamente attraverso un organismo di gestione della crisi, una ipotesi di accordo rivolta ai creditori che consente, all’esito positivo di una procedura trasparente e rispettosa dei principi di legge, di liberarsi dall’incubo di debiti che aumentano esponenzialmente e riprendere con serenità le proprie attività di lavoro e di vita.

L’avvocato Elena Ceserani – gestore della crisi da sovraindebitamento nell’organismo dell’Ordine – ha illustrato i dettagli delle procedure previste dalla legge, spiegando che la persona indebitata, e la sua famiglia, all’esito della complessa procedura, i cui costi sono indicati nel tariffario pubblicato sul sito dell’Ordine, hanno la possibilità di conseguire il beneficio di interrompere “tutti i pignoramenti, tutti i sequestri, ogni tipo di spesa a carico del soggetto” e il pagamento concordato, e proporzionato al proprio patrimonio , dei debiti effettivi, con la possibilità, all’esito della procedura, di lavorare regolarmente, eventualmente riaprire una partita Iva, di avere un conto corrente

“Oggi siamo qui per tentare di comunicare l'importanza di questo strumento che è praticamente l'unico disponibile per uscire da una grave situazione di povertà”, conclude Gentilini. “Vogliamo cercare però di ragionare in positivo e quindi di raggiungere anche i famigliari dell'indebitato, come la moglie o i figli, anche perché molto spesso le situazioni più estreme portano tutta la famiglia al lastrico”, aggiunge il presidente di Federconsumatori.

La Cgil Bologna, nelle considerazioni conclusive svolte dal segretario Maurizio Lunghi, si è impegnata a diffondere l'informazione a tutte le strutture interne, inserendo questa possibilità di contrasto alla povertà tra le priorità nel confronto con gli Enti locali.