“Abbiamo ritenuto necessario chiedere al ministero delle Imprese un diretto interessamento a Marelli, nonché la convocazione di un tavolo istituzionale che ci aiuti a ottenere chiarezza sul suo futuro produttivo e societario”. A dirlo sono Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil, Fismic, Uglm, Aqcfr.

“Negli ultimi mesi – proseguono i sindacati – abbiamo difatti percepito un rinnovato deterioramento della situazione dei siti italiani, in particolare di quelli maggiormente legati a Stellantis come Melfi, Sulmona e Caivano. Abbiamo inoltre atteso invano l’approvazione dell’accordo di programma per lo stabilimento di Bari. Infine abbiamo appreso a mezzo stampa della possibilità di vendita del gruppo dall’attuale proprietario Kkr alla società indiana Motherson Group”.

Le sei sigle così concludono: “Marelli resta il più grande produttore di componentistica auto in Italia e dà lavoro a quasi 6 mila dipendenti in fabbriche, centri ricerca e uffici sparsi in molte regioni italiane. La sua difesa è importantissima dal punto di vista industriale e occupazionale, per cui è urgente un intervento del governo oltre che delle Regioni interessate”.