Nino Cordio, scultore, pittore e incisore scomparso a Roma nell'aprile del 2000, nasce a Santa Ninfa, in provincia di Trapani, il 10 luglio 1937.

Studia all'Istituto d'Arte di Catania e all'Accademia di Belle Arti di Roma. Frequenta successivamente l'Atelier di Friedländer a Parigi.

Tornato in Italia, insegna presso il Liceo Artistico di Roma e presso la International School of Art in Umbria.

Svolge la sua attività artistica tra Roma e Todi.

Si afferma nell'incisione: note e pregiate le sue acqueforti a colori a più lastre, per le quali ottiene riconoscimenti internazionali.

L'Istituto Encicopedico Treccani inserisce per questo il suo nome, sin dai primi anni '70, nel Dizionario Enciclopedico, nel Lessico Universale e nell'Enciclopedia.

Legato ad una figurazione tradizionale (natura e fiori i temi che lo rendono famoso), Cordio privilegia l'uso di un colore morbido, a richiamo della grande lezione dell'impressionismo francese, rivisto da lui in chiave mediterranea.

Importanti anche le sue ricerche sulle diverse tecniche di pittura e sugli strumenti ad esse legati, come la tecnica dell'affresco, in cui guarda alla grande esperienza pompeiana.

Agli affreschi Cordio si dedica con passione e curiosità dal 1985, nei lunghi periodi di permanenza nelle campagne umbre.

Sono questi i luoghi da cui riceve un nuovo bagaglio tematico a cui attingere, che si affianca alle suggestioni della terra natale: piccole cose che si caricano di sensi profondissimi, diventando portatrici di storie millenarie. Nature morte a cui la materia arida, la superficie ruvida, le imprevedibili macchie e lacune donano un'affascinante scenografia.

L'amore per l'arte e l'impegno nel lavoro, curato nei minimi dettagli, si trasmette dall'ambito artistico a quello civile.

Fonda insieme ad Andrea Volo il Sindacato Scuola CGIL nel settore artistico, milita nel PCI.

Si impegna in battaglie ambientaliste, facendosi anche promotore di molte lotte per la difesa del territorio. L'incisività e la forza dei suoi interventi a tutela dell'ambiente, lo portano negli anni novanta ad essere investito della nomina di Ispettore Onorario dei Beni Culturali dal Ministro Antonio Paolucci.

In oltre 40 anni di attività Cordio ha tenuto più di 30 mostre personali ; la prima a Roma alla Galleria Le Jardin des Arts nel 1960, presentato da Carlo Levi.

Mostre importanti in Italia e all'estero: Sao Paulo (1962); New York – Galleria Marisa del Re (1971); Roma – Il Gabbiano, Il Torcoliere, Le Jardin des Arts, La Nuova Pesa; Milano - Galleria Dell'Orso, la Linea, Trans' art.

Altre mostre di rilievo in Francia, Belgio, Germania, Austria, Brasile.


Memorabile l'esposizione antologica dal titolo Incisioni 1957 – 1997, curata dall'Istituto Nazionale per la Grafica e dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, allestita presso la Calcografia Nazionale, la Fondazione Orestiadi di Gibellina e presso Le Ciminiere di Catania. La mostra comprende tutto il suo percorso artistico nella tecnica dell'incisione.

Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private in Italia, Francia, Germania, Svizzera, Austria, Giappone, Stati Uniti d'America.

Nota curiosa: alla mostra di New York del 1971 le opere esposte furono acquistate tutte dal medesimo acquirente il giorno stesso dell'inaugurazione, il fatto gli valse un servizio del noto corrispondente RAI da New York Ruggero Orlando

A Santa Ninfa, città natale di Cordio, è stato istituito un museo a lui dedicato. Oltre 200 le opere esposte, in un ampio e dettagliato percorso, che segna le tappe fondamentali della sua carriera artistica.

Una delle sale del museo ospita la ricostruzione dello studio di Cordio, con gli strumenti originali utilizzati nelle diverse tecniche, mentre all'attività didattica e documentaria sono dedicate una sala multimediale ed una sala per proiezioni video.

Ogni anno il Museo in collaborazione con il Comune di Santa Ninfa assegna un premio a lui dedicato, alle personalità del mondo dello spettacolo, del giornalismo o dell'arte legate alla Sicilia.

Nel 2009 il premio è stato assegnato all'attore Luca Zingaretti e nel 2010 a Nando Dalla Chiesa.

Nel 2004 il figlio Francesco, realizza un documentario sulla vita del padre, raccogliendo testimonianze importanti di intellettuali e critici e nel 2010 cura il libro-antologia "L'occhio di Cordio", che riunisce scritti di firme autorevoli a lui dedicati ed alcune delle sue più importanti opere.

Si sono interessati al suo lavoro e ne hanno scritto prestigiosi critici come Maurizio Calvesi, Guido Giuffrè ed Enrico Crispolti; scrittori quali Leonardo Sciascia, Enzo Siciliano, Andrea Camilleri, Carlo Levi, Giorgio Manacorda; artisti e colleghi come Renato Guttuso, Salvatore Maira, Andrea Volo, Daniele Silvestri.

La tomba di Nino Cordio è ospitata al Cimitero degli Artisti a Roma (cimitero Acattolico)