I lavoratori del ministero dei Beni culturali saranno in presidio domani, dalle ore 10, alla sede centrale del ministero (via del Collegio Romano, 27 a Roma) per chiedere un vero piano di valorizzazione del personale e investimenti veri nelle professionalità. Prosegue dunque la vertenza di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa che denunciano la mancanza di una vera politica di gestione delle risorse umane che scommetta sulle competenze, sulla produttività e sull’innovazione dei servizi: “Oltre al contratto ora si bloccano anche le carriere, le assunzioni di personale qualificato, il finanziamento delle progressioni economiche. E’ inaccettabile”. 

"Abbiamo chiesto - spiegano i sindacati in una nota - un piano assunzionale serio per questo ministero che fra cinque anni vedrà diminuire la propria dotazione organica di circa un terzo del personale (dal 2010 al 2020) a causa dei pensionamenti e si perderà così buona parte di quell’importante bagaglio di competenze creatasi con gli anni. A questo si aggiunge la mancanza di certezze per lo scorrimento degli idonei nei passaggi d’area, la mancanza di risorse aggiuntive per il Fua e soprattutto un contratto nazionale fermo da quasi 7 anni. Ecco perché domani saremo unitariamente in presidio davanti al Mibact per dire no allo svilimento delle professionalità e chiedere un vero piano occupazionale per un settore che deve tornare ad essere volano della crescita del paese", concludono Fp Cgil, Cisl Fp e UilPa.