Vietato per i lavoratori dei beni culturali di Roma avere rapporti con i media. Il diktat arriva, con ordine di servizio, dal Soprintendente per il Colosseo e l'Area archeologica di Roma, Francesco Prosperetti. A darne notizia è la Fp Cgil Nazionale. 

“Abbiamo appreso che il soprintendente Prosperetti ha vietato ai lavoratori di avere rapporti con i media, giustificando tale disposizione con le previsioni contenute nel Codice Etico”, spiega il segretario nazionale della categoria dei lavoratori dei servizi pubblici della Cgil, Salvatore Chiaramonte, aggiungendo che: “Quest'ultimo dispone effettivamente che le comunicazioni ai media, relativamente alle attività istituzionali, debbano essere preventivamente autorizzate dal dirigente. Inquieta però l'utilizzo, a pretesto per l'ordine di servizio, in riferimento alle forti proteste dei lavoratori che negli ultimi giorni hanno contestato l'ultima controriforma del Ministro Franceschini”.

“Ci chiediamo, infatti, - prosegue Chiaramonte - quali possano essere gli effetti della disposizione sull'esercizio effettivo della libertà di espressione che, in questo caso, è stata esercitata non certo sull'attività istituzionale ma su un atto gel governo, giudicato errato,  che intende per l'ennesima volta riorganizzare un settore tanto delicato e importante. Insomma una disposizione vergognosa e pericolosa, che squalifica chi l'ha emanata e chi l'ha ispirata (i famosi corridoi del Collegio Romano) e che la dice lunga sulla coscienza democratica di chi ci governa”. Infine, conclude il segretario nazionale Fp Cgil, “assicuriamo a soprintendente e governo che non ci faremo di certo intimidire da chi teme il dissenso democratico e si sottrae al confronto con i lavoratori, con i cittadini e con la quasi totalità delle associazioni, degli intellettuali e addirittura del mondo accademico internazionale, che hanno bocciato senza appello una riforma esiziale per la tutela del nostro patrimonio culturale”.