“I mercati del lavoro nell'area dell'euro hanno continuato a indebolirsi e i dati delle indagini segnalano ulteriori sviluppi negativi nella seconda metà dell'anno”. E’ l’allarme della Bce nel bollettino di novembre, in cui si osserva che il tasso di disoccupazione “ha continuato ad aumentare e in settembre si è attestato all'11,6%, con un incremento di 1,3 punti percentuali rispetto a un anno prima”. 

Gli indicatori delle indagini “segnalano ulteriori perdite di posti di lavoro sia nell'industria sia nei servizi durante il terzo trimestre e all'inizio del quarto trimestre del 2012”. Tra il primo e il secondo trimestre dell'anno, osserva l'Istituto di Francoforte, “il numero di occupati è rimasto stabile, dopo tre trimestri di crescita negativa. Le ore lavorate sono invece diminuite ulteriormente dello 0,3% rispetto al trimestre precedente. A livello settoriale, si è registrato un calo congiunturale degli occupati nell'industria, specie nel settore delle costruzioni, mentre nei servizi l'occupazione è stata più stabile”.

Il tasso di crescita tendenziale della produttività per occupato, rileva la Bce, ha rallentato ulteriormente, dallo 0,4% nel primo trimestre allo 0,2 nel secondo trimestre. Nello stesso periodo, il tasso di crescita della produttività per ora lavorata ha registrato un calo più marcato, dallo 0,7 allo 0,3%. L'indice di produttività, desunto dagli esiti dell'indagine Pmi (Purchasing Managers' Index) per i settori manifatturiero e dei servizi, segnala il protrarsi di una dinamica debole nella seconda metà dell'anno.

Peggiorano anche le previsioni di recessione e di crescita economica. Gli esperti dell'area euro lo scrivono nell'indagine periodica, e ora in media si attendono una contrazione dello 0,5 per cento del Pil dell'Unione valutaria quest'anno, cui seguirà un limitato più 0,3 per cento nel 2013 e un più 1,3 per cento nel 2014. Valori più deboli dell'indagine condotta tre mesi fa, in cui stimavano rispettivamente meno 0,3 per cento, più 0,6 per cento e più 1,4 per cento.