Presidio riuscito, stamani, per i lavoratori della Bayer Biologicals di Siena: le due giornate di 8 ore di sciopero indette per ieri e oggi hanno registrato la pressoché totale adesione dei dipendenti. “Oltre 50 dipendenti – afferma in una nota la Cgil locale – hanno manifestato davanti ai cancelli dello stabilimento di Rosia per sottolineare, ancora una volta, i problemi occupazionali in conseguenza della decisione di chiudere lo stabilimento di Rosia nel giugno 2009”. Lavoratori e sindacati chiedono da tempo “un accordo che garantisca occupazione alternativa nel territorio a tutti i lavoratori Bayer che rimarranno disoccupati fra pochi mesi, dato che dopo un anno solo otto sono stati ricollocati sul territorio e che per gli altri (circa 70) a oggi non c’è alcuna prospettiva”. Inoltre, “è già stata rinnovata più volte all’azienda, ancora senza esito positivo, la richiesta di aprire un confronto sull’attivazione di ammortizzatori sociali e sulla possibilità di erogare incentivi che agevolino la ricollocazione di tutti i lavoratori.

“La Bayer sta tenendo verso i lavoratori un comportamento immorale – ha commentato il segretario generale della Cgil di Siena Claudio Vigni: “In più di un anno l’azienda non è stata in grado di fornire nessuna risposta capace di dare una speranza a 70 famiglie, segno di un’assenza di volontà e di un atteggiamento di rapina verso il territorio che deve essere contrastato con forza da tutta la collettività”. Ha aggiunto Michele Rosi, delegato Bayer: “Vogliamo ringraziare tutte le istituzioni e i partiti politici che sono intervenuti. E soprattutto i lavoratori di altre aziende che ci hanno dimostrato la loro solidarietà, come quelli della Novartis, della Rcr (ex Calp), della Florence, della Asl7 e del Monte dei Paschi”.