L’unità sindacale, l’accordo sul modello contrattuale, la rappresentanza degli interessi dei lavoratori, dei pensionati e dei giovani: solo così le organizzazioni dei lavoratori saranno in grado – in piena globalizzazione – di governare le crescenti diseguaglianze. Così Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil, nel suo intervento nel corso della Conferenza di programma della Cgil che si sta svolgendo a Milano.

Se abbiamo un problema sui salari – ha ammesso Barbagallo – vuol dire che non abbiamo sempre fatto bene il nostro mestiere. Non riusciamo a contrastare efficacemente la globalizzazione e le multinazionali ormai fanno quello che vogliono. Per questo occorre dare maggiore sovranità contrattuale ai sindacati europei e mondiali, per far crescere salari e diritti sul lavoro”.

Ma in un mondo che cambia così rapidamente, ha aggiunto il sindacalista, “dobbiamo darci delle regole comuni per decidere. È positivo che in questi anni non abbiamo più fatto accordi separati, ma se non ci diamo regole si fa troppa fatica a non fare accordi separati”.

Per questo occorre trovare una buona intesa sul modello contrattuale con Confindustra: “Perché mentre noi discutiamo, la meta degli accordi sono firmati da imprese e da sindacati che fanno dumping: questo fenomeno va assolutamente arginato”.

Dunque, ha concluso il segretario generale della Uil, bisogna in tutti i modi “arrivare a costruire regole che ci permettano di decidere rapidamente, sapendo che non si tratta dell’accordo del secolo, perché tutto cambia molto rapidamente”.