Protestano da 15 giorni sotto la sede dell’assessorato all’Energia gli 81 dipendenti Coinres di Bagheria. Anche oggi hanno tenuto il loro presidio quotidiano fino al primo pomeriggio: sono gli addetti per anni impegnati nel servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani a Bagheria, non pagati e fermi da due mesi, da quando il Comune con una delibera del consiglio comunale ha deciso la fuoriuscita dal Coinres e di affidare alla Tech Servizi l’appalto fino al 30 giugno.

L’assessorato all’Energia il 15 aprile ha diffidato il Comune, chiedendo il ritiro della delibera di fuoriuscita dal consorzio in liquidazione. E Cgil e Uil non hanno firmato l’accordo sul distacco del personale alla Tech per questi tre mesi, avanzando dubbi sull’intera operazione e sulla legittimità dell’appalto: dunque gli 81 dipendenti sono rimasti in capo al Coinres. “Si è creata una situazione paradossale: ogni mattina i dipendenti vanno in autoparco, a disposizione del Coinres, e restano fermi: nessuno dà loro disposizioni e strumenti per lavorare e nessuno li paga - denunciano per la Fp Cgil, Filippo Romeo e Valerio Lombardo e per la Uil Trasporti NIno Celano – Ci sono gli estremi per parlare di danno erariale”.

La protesta continua tra presidi della sede dell’assessorato e occupazioni spontanee – come l’ennesima scattata oggi pomeriggio - dello svincolo autostradale di Bagheria. “Chiediamo l’intervento dell’assessore Contrafatto: dia seguito alla diffida. I 30 giorni di tempo sono scaduti: attendiamo gli atti consequenziali – dichiarano gli esponenti di Fp Cgil Filippo Romeo e Valerio Lombardo e di Uil Trasporti Nino Celano – Il Comune di Bagheria, anche attraverso il potere sostitutivo d un commissario ad acta di nomina regionale, ritiri in autotutela l’atto, come richiesto dall’assessore”. I sindacati sollecitano anche l’intervento del Prefetto di Palermo: “Riunisca a un tavolo tutte le parti, dal sindaco di Bagheria Patrizio Cinque all’assessore Vania Contrafatto, per dare una soluzione a questa vicenda”.

Per quanto riguarda l’appalto, Cgil e Uil chiedono alla Regione e alla Prefettura di accertare se la procedura di affidamento diretto seguita dall’amministrazione risulti o meno “anomala”. “Si tratta di un appalto da 700 mila euro, Iva compresa. E l’anomalia secondo noi – aggiungono Fp e Uil - sta nel fatto che la normativa sugli appalti contempera affidamenti diretti solo per requisiti specifici, periodi brevi e importi limitati”.