Sciopero di otto ore da definire a livello territoriale e un ulteriore sciopero per l’intera giornata del 23 dicembre 2019 a livello nazionale: è questo l’esito dell’ultimo incontro con Margherita Distribuzione, la denominazione sociale che ha messo insieme per conto di Conad tutta la rete ex Sma e Auchan.

“A far precipitare il confronto tra le parti – spiega in una nota la Filcams Cgil – è stato l’ennesimo tentativo dell’impresa di voler pattuire preventivamente la riduzione dell’organico, senza presentare l’impatto degli esuberi sui singoli territori e soprattutto liberando ancora una volta imprenditori e cooperative da qualsiasi vincolo di contrattazione e di ricollocazione di eventuali esuberi”. Particolarmente grave poi, secondo il sindacato, la richiesta di isolare gli esuberi degli ipermercati escludendo una parte dell’organico dal passaggio di ramo d’azienda.

“Siamo all’assurdo – dichiara Alessio Di Labio della segreteria nazionale della Filcams Cgil –, ci viene messo sul tavolo un calderone con 6.000 esuberi senza specificare dove sono collocati nei territori, di cui circa 2.500 dei punti vendita già passati in Conad sarebbero congelati in attesa di verifica e per altri circa 3.000, tra sede, logistica, ipermercati e punti vendita che non passano a Conad, dovremmo fare un accordo approssimativo sugli ammortizzatori sociali, senza che Conad si prenda nessuna responsabilità diretta”.

Pesa inoltre sulla trattativa l’eventuale esito della fase istruttoria con l’Antitrust che dovrebbe concludersi il 20 gennaio 2020. “Conad dichiara che alla fine saranno pochi i negozi sui quali ci potranno essere problemi. Se così fosse, significa che parliamo di territori in cui Conad ha molti altri punti vendita, si prenda la responsabilità di ricollocare le persone” aggiunge Di Labio.

Secondo la Filcams Cgil, la trattativa gira intorno agli stessi argomenti ormai da troppo tempo: “Conad non ha più margini, o si prende la responsabilità di mettere sul tavolo soluzioni di salvaguardia occupazionale e viene a contrattare realmente il piano di riorganizzazione o lo scontro si farà sempre più duro – conclude Di Labio –. La Filcams Cgil non nega che ci siano criticità da affrontare e che una riorganizzazione profonda della rete Auchan e Sma sia necessaria, ma non scaricando il peso della riorganizzazione sulle lavoratrici e i lavoratori, dando alla trattativa il solo ruolo di ridurre l’organico. Le persone valgono più delle cose, Conad lo dimostri”, conclude il dirigente sindacale.