L’abolizione delle collaborazioni e il contemporaneo allargamento delle maglie del lavoro accessorio rischia di rendere ancora più precari oltre 400.000 collaboratori a progetto, il 75% di quelli attualmente esistenti. È quanto si evince dai dati elaborati dall’Osservatorio dei lavori dell’Associazione 20 Maggio a cura del Prof. Patrizio Di Nicola: “le nostre simulazioni mostrano come circa 317.000 collaboratori a progetto abbiano percepito nel 2013 meno di 7.000 euro di reddito. È plausibile che, una volta aboliti i contratti di collaborazione essi,  più che passare a forme di lavoro subordinato, vengano trasferiti nel lavoro accessorio che, appunto, delinea un limite di 7.000 euro ed è, nonostante gli incentivi posti sul contratto a tutele crescenti, meno oneroso per i committenti ”.

“In realtà – prosegue Di Nicola – la platea potrebbe essere ancora più ampia se si pensa che altri 99.560 collaboratori a progetto hanno realizzato redditi inferiori ai 15.000 euro e, quindi, potrebbero essere assorbiti nel nuovo regime dei minimi previsto per le partite IVA”.

“Auspichiamo pertanto che in sede di valutazione parlamentare e di successiva approvazione del Governo si tenga conto di tale rischio e si mettano in campo i necessari interventi per favorire il passaggio degli attuali collaboratori a forme di lavoro stabili e non ancor più precarie”.

L'Associazione 20 Maggio si confronterà anche su questi dati sabato 28 febbraio dalle 10.30 alle 18.00 a Milano presso lo spazio Energolab (qui l'evento su Facebook).

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