Partecipazione massiccia alla giornata di sciopero degli addetti delle aziende di manutenzione e progettazione autostradali, con presidi e manifestazioni interregionali. “Ha aderito allo sciopero il 90 % del personale, pienamente riuscite tutte le manifestazioni in programma", fanno sapere Feneal, Filca e Fillea nazionali, che proseguono: “A Torino e a Firenze le maestranze sono state ricevute dalla Regione, a Roma una delegazione di lavoratori è stata ricevuta da una rappresentanza di Atlantia. Grandissima partecipazione anche ai presidi nei pressi delle autostrade, a Parma e Novate Milanese, e davanti la sede della Pavimental a Loreto (Ancona)”. 

Il governo e le concessionarie, con la protesta di oggi, "hanno cominciato a toccare con mano che esiste un problema occupazionale, e che noi non accettiamo in silenzio nè gli attuali 403 licenziamenti nè i 2.600 che si profilano”. La vertenza continua, dunque, "e se non verranno segnali  positivi dal governo e dalle Concessionarie siamo pronti ad ulteriori e più ampie iniziative nazionali”.

LA GIORNATA

Già 403 addetti sono stati licenziati, altri 2.600 vedono a rischio il proprio futuro. Per le lavoratrici e i lavoratori delle società di manutenzione e progettazioni autostradali questo è un periodo davvero difficile. “Chiediamo al governo d'intervenire sul Codice degli appalti e alle imprese di fermare i licenziamenti” spiegano Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil: “Mentre si sta discutendo il decreto correttivo della legge sugli appalti pubblici, le concessionarie autostradali non affidano più i lavori alle società controllate. Queste, a propria volta, stanno licenziando i lavoratori per mancanza di commesse, guardandosi bene dall’inserire nei capitolati per le gare d'appalto le clausole sociali”.

Da qui la decisione dei sindacati di categoria di fermarsi oggi (mercoledì 19 ottobre) per l’intera giornata. Assieme allo sciopero nazionale si sono tenute manifestazioni in varie parti d’Italia: a Roma l’appuntamento regionale era alle ore 9 davanti la sede di Autostrade per l’Italia (via Bergamini 50), a Novate Milanese (Milano) il sit-in era convocato per le ore 9 davanti alla Direzione II tronco di Autostrade per l’Italia (via Polveriera 11), a Firenze ci si è radunato alle ore 10 davanti alla Regione (piazza Duomo), a Parma il presidio per l’Emilia Romagna si è tenuto a partire dalle ore 9.30 nel parcheggio Roadhouse (antistante l’entrata dell’Autostrada A1), a Torino il presidio regionale è iniziato alle ore 10 di fronte alla sede della Regione (piazza Castello), a Loreto (Ancona) l’appuntamento per il sit-in dei lavoratori delle Marche era alle ore 10 presso la Pavimental (via Selve Sant’Antonio).

“Alla fine del biennio di transizione previsto dalla legge, arriveremo a oltre 3 mila lavoratori licenziati e a una rete autostradale insicura” spiegano Feneal, Filca e Fillea: “Intanto le lobby dei costruttori non sono contente e vogliono ridurre ulteriormente il margine del 20 per cento di affidamenti diretti, portandolo al 10”. Governo e Parlamento “devono capire che non siamo di fronte alla liberalizzazione del mercato che si fa mandando a gara le concessioni, ma alla cannibalizzazione tra aziende, in presenza di pochi investimenti pubblici: il tutto a spese dei lavoratori e della sicurezza autostradale”.

Feneal, Filca e Fillea chiedono all'esecutivo di escludere “le manutenzioni e le progettazioni autostradali dai limiti di legge, in quanto funzioni essenziali per qualsiasi concessionario di un bene pubblico”, e che si mantengano “gli impegni presi dal ministero delle Infrastrutture sulla possibilità d'internalizzare i lavori e la progettazione, chiarendo definitivamente che i limiti di affidamento diretto sono riferiti alle attività che le concessionarie non svolgono direttamente. In caso contrario, non ci sarebbe solo il problema occupazionale per le società controllate, ma anche lo smantellamento organizzativo delle concessionarie, in quanto svolgono da sempre una serie di lavori e servizi al loro interno”.