La pena di morte è "un crimine osceno contro l'umanità", ma le esecuzioni nei vari paesi vengono trattate in modo diverso, a seconda dell'atteggiamento dei media. Lo dice oggi (29 settembre) il segretario di Amnesty Internation, Saly Shetty, intervistato dalla Stampa. L'iniezione letale di Teresa Lewis negli Usa, fa notare, non ha suscitato una mobilitazione internazionale come Sakineh in Iran.

"Il caso iraniano ha fatto più clamore perchè è complesso, introduce una lunga serie di violazioni - spiega Shetty - e tutto ciò accade in un paese al centro di numerose controversie. E aggiunge un'offesa ai diritti che si inserisce in un contesto di grave contrapposizione politica, militare e religiosa". In questo caso "il mondo islamico si è sentito messo sotto pressione" ma, avverte, "le pressioni dell'opinione pubblica non bastano", bisogna attivare "i canali diplomatici e collaborare con le classi dirigenti dei paesi non abolizionisti".