C’è grande preoccupazione da parte dei sindacati e dei lavoratori di Fondazione Catis e Croce Azzurra (Bologna) sul futuro delle due aziende. Le due società, che svolgono servizi di trasporto di pazienti e di ambulanza presso il Policlinico Sant’Orsola-Malpighi, hanno manifestato la volontà di interrompere la fornitura di questi servizi a decorrere dall'1 giugno. Tutto ciò, spiegano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl di Bologna, è stato confermato anche per iscritto, e per questo motivo le organizzazioni sindacali hanno convocato per lunedì 23 maggio un’assemblea i dipendenti con l'obiettivo di valutare tutte le forme di mobilitazione e sensibilizzazione dell'opinione pubblica da mettere in campo.

In un recente incontro Fondazione Catis e Croce Azzurra hanno ribadito “che il problema – spiega una nota sindacale – non è legato unicamente a fatture e pagamenti in ritardo (che comunque l'Azienda ospedaliera si è impegnata a liquidare a breve), ma soprattutto al fatto che da un anno e mezzo stanno proseguendo i suddetti servizi senza aver firmato un nuovo contratto di fornitura con il Sant’Orsola”. Un ulteriore problema “è legato al fatto che, a causa delle attuali tariffe e dei mancati pagamenti, le due aziende potrebbero essere in difficoltà nell'erogazione degli stipendi a decorrere dall'estate”.

L'interruzione a partire da giugno potrebbe determinare “due rischi di portata incalcolabile: il primo, l'interruzione di un pubblico servizio con grave pregiudizio per l'utenza, e in seconda battuta la perdita del posto di lavoro per gli oltre 40 operatori impegnati sulle ambulanze”. Va detto, precisano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, che a oggi non esiste alcun accordo con l'Azienda ospedaliera che “obblighi una eventuale società subentrante sul servizio a farsi carico e reimpiegare i dipendenti a oggi impegnati sullo stesso”. Per questo motivo le organizzazioni sindacali hanno richiesto la convocazione di un tavolo urgente presso la Prefettura di Bologna, con l'obiettivo “di salvaguardare l'utenza dal rischio di un disservizio e soprattutto tutelare i dipendenti da un licenziamento collettivo, provando a raggiungere un accordo fra le parti che impegni ogni eventuale subentrante ad assumere tutti i lavoratori”.