Continuano le azioni a difesa dei lavoratori di Almaviva: la Slc Cgil di Roma e Lazio ha indetto per oggi (mercoledì 12 ottobre) una giornata "di sciopero con presidio unitario che si svolgerà in concomitanza dell’incontro presso il ministero dello Sviluppo economico previsto per le ore 14.30". A fermarsi saranno gli addetti delle sedi nella capitale. Così, in una nota, Stefano Cardinali e Fabrizio Tola, segretari della Slc regionale.

Il sindacato locale riassume la vicenda: "Almaviva Contact chiude le sedi di Roma e Napoli licenziando rispettivamente 1666 e 845 persone. Nella dichiarazione di esuberi l’azienda afferma la necessità di consolidare le attività svolte fino a oggi nel sito di Roma presso altre sedi, semplicemente prendendo le commesse (Inps, Trenitalia, Eni) e facendo svolgere queste attività da un’altra parte".

In queste ore, inoltre, l'azienda comunica l’intenzione di inviare in trasferta dei lavoratori presso le sedi di Milano e Palermo con l’obiettivo di formare altri lavoratori in grado di poter svolgere le commesse oggi presenti nel sito di Roma. "Chiediamo un immediato intervento delle istituzioni a partire dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il sottosegretario Bellanova e il ministero del Lavoro per bloccare immediatamente iniziative che produrrebbero ulteriori tensioni sociali. Allo stesso tempo chiediamo vengano ascoltati i committenti, per verificare se hanno autorizzato lo spostamento delle attività lavorative visto che fino a qualche settimana fa e anche nel corso della precedente trattativa al ministero dello Sviluppo economico Almaviva ha sempre affermato che non era possibile spostare le commesse".

Il sindacato, avverte la nota, proseguirà nella difesa dei lavoratori con azioni legali e mobilitazioni. "Abbiamo già presentato un esposto alla Direzione territoriale del lavoro e al ministero del Lavoro per un utilizzo improprio del contratto di solidarietà", conclude il comunicato.

Cestaro (Slc): Almaviva produce "bombe sociali"

"La decisione di Almaviva è assolutamente irresponsabile e sconsiderata. È del tutto evidente che produrrà delle ‘bombe sociali’, perché rinunciare a 1.700 posti di lavoro a Roma è un disastro, così come lo è altrettanto toglierne 800 a Napoli, senza dimenticare i 150 trasferimenti dalla sede di Palermo a Rende in Calabria. Oltretutto, con quel gruppo avevamo stipulato un accordo di solidarietà il 31 maggio scorso, che incideva di media per il 40% in meno sulla retribuzione. Un’intesa complicata e sofferta per i lavoratori, dunque, ma alla fine eravamo riusciti a mantenere intatto il perimetro occupazionale, grazie anche al contributo importante del Mise. Perciò, è inammissibile il comportamento di Almaviva, che ha agito con autentico disprezzo senza informare nessuno, né i sindacati né il ministero e, di fatto, oggi quell’intesa è carta straccia”. Lo ha detto ieri il segretario generale della Slc Cgil, Massimo Cestaro, ai microfoni di RadioArticolo1.

Podcast | Tutte le notizie su Almaviva