Almaviva perde la commessa per l'assistenza clienti di Octo Telematics spa e comunica a sindacati e istituzioni che è a rischio il piano di rilancio del sito di Palermo. 

“I nostri timori erano fondati. Constatiamo che l'azienda continua a spremere i lavoratori senza dare certezze. Per l'ennesima volta, vediamo naufragare i propositi di rilancio – dichiara il segretario generale Slc Cgil Palermo, Maurizio Rosso –. Come sosteniamo da tempo, Almaviva continua a non rispettare gli accordi e soprattutto non mette il futuro dei lavoratori  del sito palermitano su prospettive industriali serie, costruite con la collaborazione delle istituzioni  e del sindacato. I destini dei lavoratori del call center non possono essere legati alla durata delle commesse. I lavoratori Almaviva non sono dipendenti della commessa Tim, Wind o Alitalia, ma lavorano per una multinazionale che dovrebbe invece allargare gli orizzonti nel settore dei servizi, radicare l'azienda nel territorio e creare occupazione”.   

In questo momento, a rischio ci sono i 47 lavoratori legati alla commessa, e la cessazione dell'attività potrebbe incrementare il numero degli esuberi del sito locale. Nei giorni scorsi, l'Slc Cgil ha chiesto un incontro al ministero dello Sviluppo economico, al presidente della Regione e al sindaco per verificare il rispetto della normativa vigente sul cambio appalti nei call center, con l'applicazione delle clausole sociali per tutelare i lavoratori.  

Il nuovo fornitore, fa sapere Almaviva, non ha ancora comunicato nulla a proposito del subentro nel rapporto di lavoro con le maestranze attualmente impiegate. L'azienda sperava nella proroga della commessa di contact center per Octo Telematics sino a fine dicembre 2018: al contrario, dal primo luglio l'attività è passata a un altro outsourcer, vincitore della gara bandita ad aprile, il cui esito è arrivato a fine giugno. “Sentir dire che non riusciranno a rispettare i programmi di cui si sta discutendo in questi giorni con la Regione ci lascia basiti – aggiunge Rosso -  Ancora una volta si gettano nella disperazione lavoratori e sindacati, che prendono atto del fatto che Almaviva non riesce a tenere fede ai suoi  propositi”.

“L'Slc, dopo aver subito in modo unilaterale, e con la firma degli altri sindacati, ipotesi di accordo che tagliano sul costo lavoro e legano tutto alla certezza delle commesse e dei volumi, continua a dire che è in atto un gioco al massacro – prosegue Rosso –. Aziende importanti  come Almavviva, con 3.000 lavoratori, hanno bisogno di costruire prospettive, com'era scritto negli accordi, basate su piani industriali seri, sulle nuove piattaforme multimediali, sulla digitalizzazione, sul lavoro pregiato della Information technology e su un'organizzazione del lavoro con contratti di secondo livello. E invece Almaviva continua a non investire a Palermo. Ci fa piacere per il Trentino l'apertura di un insediamento per le smart factory, di un nuovo polo hi-tech incentrato sulle sinergie tra enti, territorio e aziende, ma ci sgomenta sapere che non c'è un impegno del genere per Palermo”.