Tremila posti a rischio in un economia regionale già in ginocchio. E' questa l'enorme posta in gioco nella vertenza della sede siciliana del call center Almaviva. I lavoratori e i sindacati, però, dopo mesi di battaglie, sono finalmente riusciti ad ottenere una data per l'incontro con la presidenza della Regione. Succederà il 29 gennaio. 

Venerdì scorso, quindi, dopo le tante lettere rimaste senza risposta, e dopo il richiamo del segretario generale della Cgil Susanna Camusso al “governo assente su Almaviva”, l'assessore alle Attività Produttive della Regione Sicilia ha infine comunicato ai lavoratori in sit-in davanti a palazzo d'Orleans a Palermo la disponibilità per un confronto. 

“Ci hanno detto che non siamo stati dimenticati”, aveva detto la  Rosalba Vella, responsabile regionale Slc Cgil Palermo all'uscita dall'incontro col capo di gabinetto della presidenza. Un altro piccolo passo dopo la richiesta di incontro scritta il 18 dicembre, le lettere a Mattarella e Grasso, le assemblee, i sit-in e i comunicati. Se non arriveranno risposte neanche dall'incontro del 29 gennaio, i sindacati si dicono pronti “a portare in piazza tutti i 5 mila i lavoratori palermitani”. 

Quella dell'Almaviva di Palermo è in effetti una vertenza lunga e complessa, che coinvolge migliaia di operatori. C'è il rischio che a marzo si aprano le procedure di mobilità per i 2.500 esuberi annunciati dall'azienda, ai quali si aggiungono altri 500 esuberi di una commessa Enel persa a dicembre. L'Almaviva impiega 3.600 solo a Palermo, senza contare un migliaio di lavoratori a progetto. Il 23 dicembre il call center ha perso la gara per la commessa, aggiudicata al massimo ribasso, mentre l'approvazione in aula al Senato del ddl sulle clausole sociali nei cambi d'appalto è avvenuta proprio il 14 gennaio, dopo innumerevoli rinvii. 

Proprio sulla questione degli appalti, oggi (25 gennaio), si è tenuta una conferenza stampa presso la Camera dei Deputati, alla quale hanno partecipato il presidente della Commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano, insieme agli onorevoli Marco Miccoli e Luisella Albanella, e a Riccardo Saccone e Michele Azzola della Slc Cgil. Si è discusso dunque del persistere di gare al massimo ribasso da parte di società partecipate dello Stato. La questione, oltre ad  Almaviva, riguarda i lavoratori di Gepin e Uptime, che operano nei call center di Poste Italiane ed Enel.