Confermati i 600 tagli alla Alcatel Lucent di Vimercate. La riorganizzazione a livello mondiale prevede 15mila esuberi, di cui 6mila in Europa. Nello stabilimento milanese, che ha un organico di circa 1.500 persone, di fatto se ne dovrà andare quasi lavoratore su due. La fabbrica di Trieste (300 addetti) non è invece coinvolta dal piano industriale. Tagli confermati anche nella loro articolazione: 300 per il settore ricerca e sviluppo, altrettanti tra commerciali, amministrativi e di supporto alla vendita.

"Il piano è stato presentato a ottobre. Siamo quasi alla fine di marzo e l'azienda non ha ancora aperto un confronto né ha cercato soluzioni per salvaguardare l'occupazione in Italia, in particolare qui nello stabilimento di Vimercate". Così Adriana Geppert, delegata sindacale, racconta la vicenda ai microfoni di RadioArticolo1 (qui il podcast) nel giorno dello sciopero indetto dai sindacati.

La mobilitazione proseguirà lunedì 31 marzo, giorno in cui è previsto un incontro al ministero dello Sviluppo economico. "Chiediamo all'azienda di fare chiarezza sul piano industriale - prosegue Geppert -. In particolare, cosa intende lasciare in Italia, sia all'interno del perimetro di Alcatel Lucent sia all'esterno. Serve una prospettiva nel medio-lungo periodo per affrontare il piano di riduzione costi". L'altra richiesta è di applicare i contratti di solidarietà: "Uno strumento che permette di mantenere i lavoratori nel circolo produttivo e quindi di conservare l'occupazione in un momento così difficile come quello stiamo vivendo".

La manifestazione è partita dalla sede aziendale di Vimercate per poi dirigersi verso il centro che raggruppa tre dei più importanti istituti della zona. Insieme agli operai hanno sfilato gli studenti di queste scuole. "È un legame importante - osserva la sindacalista -. Se presenze industriali importanti come quella di Alcatel Lucent, che hanno prodotto sviluppo e innovazione sul nostro territorio, se ne vanno o riducono la loro presenza, ci chiediamo quale futuro possano avere i tanti studenti che oggi frequentano gli istituti tecnici e l'università qui nel nostro territorio".

In piazza anche i sindaci di Monza, Carnate, Usmate, Bellusco, Ornago, Ronco e Vimercate. "Devono gestire insieme ai lavoratori e alle organizzazioni il peso di questa crisi. Oggi sono qui per dimostrare la loro solidarietà, ma anche per essere parte attiva nella discussione. Insieme abbiamo l'obiettivo di mantenere un presidio importante ad alta innovazione tecnologica. Ovviamente sono anche molto vicini agli studenti, cioè ai futuri lavoratori, perché le amministrazioni comunali sanno perfettamente che se non c'è prospettiva, se non ci sono insediamenti produttivi a alta innovazione e tecnologia, è difficile immaginare un futuro qui nel nostro territorio".