Una partenza a rilento ma ora il “bonus bebè” per le neomamme, introdotto dalla legge di Stabilità, è diventato operativo da quando è stato firmato lo scorso 10 febbraio il decreto attuativo dal Consiglio dei Ministri. Infine, si dovranno attendere le istruzioni dell’Inps.

Il bonus vale 80 euro al mese, spetta solo a quelle famiglie il cui Isee non è superiore ai 25 mila euro annui e riguarda ogni figlio nato o adottato tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017 e fino al compimento del terzo anno di età del bambino. Se l´Isee raggiunge massimo 7000 euro annui l´assegno raddoppia a 160 euro mese.

A usufruirne poterebbero essere 330 bambini su 500 mila che in media nascono nel nostro paese ogni anno a fronte di 298 milioni le risorse a disposizione per il primo anno. Ma in questa fase non sono scomparsi delle perplessità dovute al il debutto del nuovo Isee proprio dal primo gennaio la cui compilazione implica un´attività molto più complessa rispetto al passato. Inoltre in questa prima fase le banche non sempre hanno rilasciato il dato della giacenza media dei conti correnti tanto che l´Abi sta provvedendo a diffondere con una circolare il dettato alle banche di mettere a disposizione il documento con l´estratto conto del 31 di marzo. Va ricordato che il bonus non avrà effetti ai fini Irpef e cioè non aumenterà il reddito imponibile e che sebbene abbia durata triennale, sarà sufficiente richiederlo solo il primo anno mentre per il secondo e terzo anno basterà rinnovare l´Isee. Comunque dal governo arriva una rassicurazione: i genitori dei bambini nati o adottati quest´anno che non hanno potuto presentare la domanda per incassare gli 80 o i 160 euro al mese previsti, non perderanno alcuna mensilità in quanto quelle perse potranno essere recuperate in base a quanto verrà indicato nei prossimi giorni.

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