L’aeroporto di Roma Fiumicino è praticamente una città: 35 mila lavoratori, migliaia di aziende di ogni settore (dal catering ai servizi commerciali, dall’erogazione carburante alle società di handling). Le questioni di salute e sicurezza sono moltissime, e sempre più intrecciate tra loro, come ha dimostrato l’incendio del Terminal 3 del 7 maggio scorso. A questo intreccio la Cgil ha deciso di mettere mano, costituendo in questi giorni il Coordinamento per la salute e la sicurezza sul lavoro dell’aeroporto, allo scopo di adeguare l’operatività del sindacato alle mutate e sempre più complesse articolazioni del sito.

“L’incendio ha provocato un’accelerazione, ma il percorso del Coordinamento era partito già molto prima” spiega Giampiero Modena, segretario Cgil Roma Centro Ovest Litoranea
con delega alla sicurezza. “Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da due fenomeni che hanno cambiato la fisionomia dell’aeroporto: le esternalizzazioni e le liberalizzazioni, con il conseguente proliferare degli appalti; la vicenda Cai, che ha provocato la perdita di migliaia di posti di lavoro. Fenomeni che hanno scompaginato le attività di rappresentanza, causando anche uno sfilacciamento dell’attenzione su salute e sicurezza. Vi era la necessità, quindi, di ricostruire una rete di tutti i Rappresentanti e tutte le categorie presenti a Fiumicino”.

Al Coordinamento partecipano attualmente una trentina di Rls, e altri se ne aggiungeranno in seguito alle nuove elezioni
. Il primo investimento del Coordinamento sarà proprio sugli Rls, che in settembre saranno protagonisti di un vasto programma di formazione. “Abbiamo Rls dei più diversi settori merceologici, è quindi naturale che non tutti abbiano il medesimo livello di competenze” riprende Modena: “Il nostro obiettivo è portare tutti al massimo grado di professionalità, in modo da operare con la migliore strumentazione. Ogni Rls, inoltre, sarà affiancato da un rappresentante delle Rsa, raggiungendo così un duplice risultato: diffondere la cultura della sicurezza anche tra le Rsa, portare più agevolmente all’interno delle Rsa, e quindi direttamente nell’organizzazione, tutte le questioni più rilevanti in materia”.

Altro obiettivo del Coordinamento, più complesso ma di fondamentale importanza, è la mappatura delle aziende presenti in aeroporto
. Il censimento è avviato, e già alcune categorie hanno concluso il proprio lavoro. “Incroceremo i nostri elenchi con quelli dell’Ente nazionale per l’aviazione civile, che è l’Ente che stabilisce, in base al decreto legislativo 18/1999, i requisiti per le aziende operanti negli aeroporti” illustra il segretario della Cgil Roma Centro Ovest Litoranea: “L’allungarsi delle catene degli appalti sta provocando, a quanto ci risulta, anche la presenza di imprese che non figurano negli elenchi ufficiali dell’Ente. Questo ha ovvie ricadute anche in tema di salute e sicurezza”. A più lunga scadenza, conclude Modena, sono “l’istituzione degli Rls di sito, che andrà fatta a livello unitario, e la formulazione di un protocollo in materia con Aeroporti di Roma, che potrebbe ovviare, in quanto stazione appaltante, al problema della non totale copertura degli Rls in tutte le aziende operanti a Fiumicino”.