"Secondo Fim e Uilm il 96% dei loro iscritti avrebbe votato ed il 94% avrebbe approvato l’accordo separato. Un risultato da fare invidia ai regimi più disinvolti sul piano elettorale, seppur in assenza degli osservatori dell’Onu. La credibilità dei dati si commenta da sola”. A dirlo in una nota è la Fiom Cgil.

"Lo sanno bene le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici, anche quelli iscritti a Fim e a Uilm che, laddove è stato permesso loro di esprimersi, hanno respinto l’accordo separato e sonoramente contestato le due Organizzazioni Sindacali - prosegue la Fiom nella nota -. Non a caso Fim e Uilm si sono rifiutate di realizzare un certificato e regolare referendum tra tutti i dipendenti metalmeccanici e si sono sistematicamente sottratte ad un confronto democratico e unitario nelle assemblee”.

Secondo la Fiom, poi, "la realizzazione di una conferenza stampa congiunta tra Fim Uilm, Federmeccanica e Assistal è un nuovo atto di arroganza e un insulto alla categoria dei metalmeccanici. Il fatto stesso che Fim e Uilm suggellino la 'loro consultazione' con le controparti spiega meglio di ogni altra cosa che il risultato è stato esattamente quello che avevano deciso dovesse essere”, affermano ancora le tute blu Cgil.

"L’accordo separato è illegittimo, non validato dalle lavoratrici e dai lavoratori e, pertanto, la vertenza per il rinnovo del biennio economico è per noi ancora aperta - conclude la Fiom nella nota -. Inoltre questa vicenda conferma che non è più rinviabile una legge sulla democrazia e sulla rappresentanza nei luoghi di lavoro, che vincoli gli accordi al voto referendario della maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori interessati. Per la Fiom la mobilitazione continua”.