“Basta guardare alla realtà senza paraocchi per vedere che c’è bisogno, come ho detto e non mi stanco di ripetere, di più coesione nel paese dinanzi alla crisi e alle tensioni che scuotono il mondo”. È un passaggio del discorso televisivo del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Festa del 2 giugno. La coesione, secondo il capo dello Stato, occorre anche in vista del G8 che si terrà a luglio in Abruzzo e “per prendere finalmente la strada delle riforme necessarie al paese e al suo sviluppo”.

Napolitano apre il suo discorso con un “cordiale augurio a tutti gli italiani per la Festa della Repubblica” e con “un saluto particolare, affettuoso e solidale, alle tante famiglie de L’Aquila e dell’Abruzzo che vivono questa giornata fuori delle loro case distrutte o colpite, tra gravi disagi e difficoltà, anche se assistite e sostenute con ogni premura; che vivono questa giornata nel ricordo di perdite dolorose e incolmabili. L’augurio è che possano veder presto avviata l’opera di ricostruzione, rinata la città de L’Aquila, gettate le basi di un futuro migliore”.

L’Italia, aggiunge poi il presidente, “si è ritrovata unita nel rendere omaggio alle vittime del terrorismo, delle stragi, della violenza politica di ogni colore; si è ritrovata unita nel ricordare con gratitudine gli eroici magistrati e appartenenti alle forze di polizia caduti nella lotta contro la mafia. Sono stati altrettanti segni di unità del paese attorno a valori di democrazia e di solidarietà propri della nostra Costituzione. Segni di unità tanto più importanti quanto più sono aspre le contrapposizioni politiche e istituzionali, soprattutto in periodo elettorale”. Per questo il suo rinnovato appello a una “maggiore coesione sociale e nazionale, nel rispetto dei diversi ruoli istituzionali e nel libero e civile confronto tra le diverse opinioni”.