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C’erano anche i lavoratori della pista di Borgo Mezzanone, il ghetto dei braccianti, questa mattina a Foggia nella piazza dello sciopero generale proclamato a livello nazionale da Cgil e Uil contro la manovra del governo. Lavoratori che ai tanti disagi connessi alle precarie condizioni abitative, aggravate ora dall’arrivo della stagione fredda, vivono in questi giorni un problema in più, la totale mancanza di energia elettrica nella zona. È quanto denunciano Cgil e Flai di Capitanata.
“Da cinque giorni per l’esattezza – spiegano la segretaria della Camera del lavoro Magdalena Jarczak e il segretario generale Flai Giovanni Tarantella – la zona è in totale black out elettrico. Sono immaginabili le conseguenze per la vita quotidiana: dal ricaricare il telefono per avere contatti con i famigliari e con gli altri lavoratori, alla possibilità di accendere le stufe elettriche per scaldarsi nelle ore notturne. Un disagio insostenibile che rasenta la violazione dei diritti umani e che denunciamo perché le istituzioni, a partire dal prefetto di Foggia, possano farsi carico con un intervento risolutore”.
Dal palco di piazza Giordano, dove si sono tenuti i comizi conclusivi della manifestazione provinciale di Cgil e Uil, è stata lanciata anche un’altra denuncia: “Contro l’ormai nota decisione del governo di rinunciare agli ingenti finanziamenti del Pnrr per il superamento dei ghetti, con progetti di vera accoglienza, inclusione, assistenza sanitaria – ricordano Jarczak e Tarantella –, optando per l’allestimento di moduli prefabbricati che si trasformeranno presto in nuovi ghetti con attorno insediamenti informali di quanti non potranno avere accesso a quelle strutture”.
Sono dinamiche conosciute: da Rignano a Borgo Mezzanone hanno caratterizzato l’iniziativa dei migranti in assenza di una risposta istituzionale all’altezza. “È evidente come a questo governo non interessino le condizioni di vita dei lavoratori stranieri, utili solo quando c’è da aizzare xenofobia e additare come problema di ordine pubblico – concludono i sindacalisti -. Siamo pronti a mobilitarci per rivendicare interventi strutturali e dignitosi. Nel frattempo chiediamo a tutti, Regione, comune di Manfredonia, prefettura, di farsi carico con urgenza del problema dell’assenza di energia elettrica nella pista”.