“La raccolta delle firme per la Carta e per i tre quesiti referendari è andata benissimo: la settimana scorsa abbiamo raggiunto quota 5 mila, nonostante le condizioni meteorologiche che in alcuni casi hanno materialmente impedito l’organizzazione di banchetti e gazebo”. A dirlo è Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia, parlando al microfono della trasmissione di RadioArticolo1 “Italia Parla”. L’esponente sindacale sottolinea anche che la “consultazione ha coinvolto oltre 130 mila iscritte e iscritti” e che “la battaglia condotta dalla Cgil non è solo ed esclusivamente per il lavoro, ma offre una visione diversa del paese e della politica economica che dovrebbe essere adottata”.

Nell’intervista Pagliaro affronta numerosi temi, a partire dagli sbarchi sulle coste dell’isola. “Continuiamo ad avere una situazione drammatica: negli ultimi tre giorni sono arrivati 4 mila migranti, e ben 24 mila dall'inizio dell’anno. Rispetto a un anno fa abbiamo raddoppiato le cifre” spiega il segretario generale. Pagliaro rimarca che “la Sicilia resta una terra di accoglienza” e che “il problema dell'emigrazione non può essere risolto erigendo muri”, invitando l’Europa a prendere atto del fallimento “delle politiche neoliberiste” e a rivedere “le politiche monetarie e finanziarie, soffermandosi maggiormente sui processi di pace, sull'integrazione, sulla sicurezza europea e globale, senza poi perdere di vista ovviamente lo sviluppo e la crescita economica”.

Il discorso naturalmente scivola sulla situazione della Sicilia, che soffre di “una criticità economica e di una criticità politica, visto che in tre anni e mezzo di governo Crocetta alla Regione i risultati non ci sono stati. Le riforme promesse non sono state realizzate: ci aspettavamo un cambio di passo, invece ci sono solo macerie”. Le questioni in ballo sono molte: la formazione professionale, le Province (dove “oggi abbiamo una bomba sociale, perché il rischio sono 7 mila licenziamenti”), la pressione fiscale altissima, la mancanza di infrastrutture. Tutte questioni che hanno spinto i sindacati “a indire una grande manifestazione regionale unitaria che svolgeremo il prossimo 7 maggio a Palermo”.

Ma una “buona notizia” c’è, ed è quella del varo di “Sicilia 2020”, legato alla nuova programmazione europea che vale 4 miliardi e mezzo di euro. “Stiamo partecipando ai tavoli, anche se abbiamo sin da subito evidenziato la mancanza di coordinamento tra i vari ambiti della programmazione” spiega Pagliaro. In conclusione, il segretario generale della Cgil Sicilia rammenta “che in questa regione spesso manca la visione generale complessiva. Siamo nel 2016 e ancora non abbiamo speso un solo euro di quella programmazione, quindi siamo in netto ritardo. È arrivato il momento di darsi da fare”.

Ascolta l'intervista: il podcast