Contrastare la desertificazione del pubblico e rinnovare la pubblica amministrazione attraverso politiche straordinarie di investimento, a partire da un piano di occupazione che sia una risposta alle 500 mila uscite previste nei prossimi tre anni. Un atteggiamento, quello del sindacato, tutt’altro che irresponsabile, come rileva spesso il ministro Dadone, perché innovazione vuol dire far camminare insieme qualificazione professionale e miglioramento dei servizi. Non c’è l’una senza l’altra. È in estrema sintesi il messaggio che Serena Sorrentino, segretaria generale della Fp Cgil, ha voluto lanciare chiudendo la prima parte della giornata dedicata alla presentazione delle piattaforme ‘Riformiamo La Pa’ per il rinnovo dei contratti di funzioni locali e sanità pubblica, che cade alla vigilia dell’incontro con il governo centrato sui temi della Pa.

Una chiusura, quella di Sorrentino, della prima parte della giornata di ‘Rinnoviamo La Pa’, iniziativa promossa da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, dedicata alla presentazione della piattaforma delle funzioni locali. “C’è chi ‘dialoga’ con i post, attraverso i social”, ha esordito Sorrentino, rimarcando al contrario il ruolo del sindacato: “Dobbiamo far comprendere alle lavoratrici e ai lavoratori che questa modalità di ‘dialogo’ non è rituale: la partecipazione di tutte e tutti è un passaggio democratico fondamentale perché il contributo di ogni singolo lavoratore può incidere nella scrittura del loro contratto di lavoro. Un contratto che disciplina diritti e tutele e che va difeso e reso esigibile”.

Ed è proprio su questo punto, sull’esigibilità di un contratto molto spesso messo in discussione dalle decisioni del ministero dell’Economia e delle Finanze che Sorrentino ha battuto: “Al tavolo di domani con il ministro Dadone dovremo ribadire la inderogabilità della contrattazione collettiva, che non si deve riaprire la stagione delle incursioni legislative né interpretative da parte del Mef: vogliamo avere certezza su quali sono i nostri interlocutori e le nostre controparti. Non è possibile che scelte del Mef incidano sul valore dei contratti decentrati, questo è un attacco alla libertà sindacale. E stabilire su chi ricade la titolarità della contrattazione sarà tema centrale del capitolo relazioni sindacali. Bisogna restituire ai delegati, alle Rsu e ai lavoratori un potere che non può essere messo in discussione da soggetti che non ne hanno titolo”.

Per chiudere, infine, con un messaggio indirizzato al ministro Dadone: “Mettiamo in sinergia – ha affermato Sorrentino – due grandi temi: l’innovazione della Pa e un piano di reclutamento di massa, insieme per dare al nostro paese una reale capacità di rispondere ai bisogni dei cittadini e del territorio”. Anche perché l’investimento della Pa va letto in chiave di contrasto alla crisi, “perché risorse e occupazione generano più servizi, più reddito e, di conseguenza, un aumento della domanda”. Innovare e riformare la Pa, ha aggiunto, “è l’impegno che ci siamo assunti, per dare la giusta valorizzazione ai lavoratori della Pa. Ed è su questa linea di difesa e rilancio del servizio pubblico che il sindacato si pone e sulla quale sfida il governo”.

Per Sorrentino, “le nostre piattaforme vogliono dare risposte alle aree specifiche e alle professioni, porre l’accento sul riordino delle amministrazioni seguendo il criterio della tutela delle funzioni fondamentali e far camminare insieme riforma del sistema di classificazione, valorizzazione salariale e innovazione delle pubbliche amministrazioni”. Per questo Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl dichiarano che in assenza di un confronto vero su risorse e strumenti per il rilancio del lavoro pubblico la mobilitazione continuerà, del resto è ancora in essere lo stato di agitazione proclamato a dicembre.