C'è l'accordo tra sindacati e banca Carige rispetto al piano industriale 2019/2023, che inizialmente prevedeva 1200 esuberi e numerose chiusure di sportelli. Con l'accordo le uscite di personale, tutte con prepensionamenti e pensionamenti volontari, saranno invece 680, compensate in parte da 210 assunzioni, da effettuare nell'arco di validità del piano industriale. Per la Fisac Cgil, "i risultati ottenuti sono estremamente importanti e decisivi per dare prospettive alla Banca e per salvaguardare le lavoratrici e i lavoratori, sia coloro che aderiranno volontariamente al fondo di sostegno al reddito e "quota 100", sia coloro che resteranno in azienda".

Inoltre, spiega il sindacato, "abbiamo ottenuto che il complesso delle chiusure di sportelli previsto dal piano industriale non comporti l'abbandono di nessuna regione e che non vi siano ulteriori riduzioni di personale. Non vi saranno neanche cessioni di rami d'azienda".

L'accordo prevede anche una proroga del contratto integrativo, che avrà valenza fino a tutto il 2023 e che comprende il recupero di alcuni importanti istituti come la contribuzione previdenziale, specialmente per gli assunti con il salario di inserimento, e la mobilità territoriale. Le giornate di solidarietà, che da anni pesano sui dipendenti, verranno infine ridotte.

"Crediamo - conclude il sindacato - che i sacrifici pagati da tutte le colleghe e tutti i colleghi in questi lunghi anni abbiano consentito all'azienda di andare avanti e debbano essere finalmente ripagati con un vero rilancio industriale".