“Apprezziamo l’impegno annunciato dal dottor Egidi e il suo pragmatismo, gli auguriamo buon lavoro, ma restiamo dell’avviso che senza un pressing sul governo, e quindi senza un’azione sugli enti appaltanti debitori, la Tecnis rischia seriamente di cessare l’attività, con buona pace di chi si è sempre professato ottimista e con il dramma sociale di quasi 500 licenziamenti”. Lo hanno dichiarato le segreterie nazionali di Feneal, Filca e Fillea, al termine dell'incontro al ministero dello Sviluppo economico con i funzionari del ministero e Luca Egidi, il manager che, a partire dal 4 aprile, guiderà l’azienda al termine del periodo di commissariamento. 

“La notizia del pagamento della mensilità arretrata di febbraio scorso è sicuramente positiva - affermano i sindacati - ma mancano ancora quelle di gennaio e febbraio 2016 e i lavoratori non possono più aspettare. È il momento di lasciarsi alle spalle le vicessitudini della Tecnis, culminate nel lungo commissariamento, seguito al sequestro per infiltrazioni mafiose, e di concentrarsi sul rilancio e sulle prospettive dell’azienda. Siamo soddisfatti per il lavoro svolto dal commissario Ruperto e per l’intervento di Egidi su politica e istituzioni, per far sì che si sblocchi la situazione insostenibile con tutte le stazioni appaltanti, che in questi anni hanno accumulato un debito nei confronti della Tecnis di oltre 40 milioni".

Secondo i sindacati, "non è davvero possibile che l’azienda vanti tali cifre astronomiche e poi non abbia liquidità per onorare tutti i debiti con lavoratori e fornitori. C’è un problema sociale che il governo ha il dovere di affrontare e risolvere - insistono Fillea, Filca e Feneal - anche per evitare che si fermino i vari cantieri aperti, dove sono in realizzazione snodi infrastrutturali importanti per le comunità interessate. Occorre più attenzione verso il settore".

Tra gli enti debitori, ci sono l’Autorità portuale di Genova, con 11 milioni, il Comune di Roma per il cantiere dell’adeguamento di un tratto di via Tiburtina, per una somma di circa 20 milioni, Rfi-Comune di Palermo. Nel corso del vertice, un gruppo di lavoratori ha manifestato davanti al Mise, mentre resta lo stato di mobilitazione nei cantieri Tecnis di tutta Italia, in attesa del prossimo incontro che si terrà mercoledì 26.