Lo scorso 21 marzo Fp Cgil, insieme ai sindacati del lavoro pubblico di Cisl e Uil, ha presentato due piattaforme unitarie per il rinnovo del contratto nazionale della sanità privata e del terzo settore. Per la prima volta queste due piattaforme sono state presentate insieme, “ed è un segnale importante, perché parliamo di un contratto scaduto dal 2007 per quanto riguarda la sanità privata, e dal 2012 per il terzo settore. Per tanti e tanti anni i lavoratori sono rimasti senza un adeguamento salariale e normativo. Era quindi necessario che si riaprissero velocemente le trattative con le controparti.” A dirlo è stata Francesca De Rugeriis della Fp Cgil, ai microfoni di Lavoro pubblico, su RadioArticolo1.

“Proprio in queste ore stiamo inviando le piattaforme ai datori di lavoro – ha continuato De Rugeriis – e siamo pronti ad aprire le trattative per il rinnovo. Ora bisogna capire se anche i datori di lavoro sono disponibili a un confronto in tempi brevi. E' anche questo il motivo dello sciopero regionale che faremo nei prossimi giorni in tutta Italia, affinché si riaprano le trattative in tutti i settori del pubblico, non solo del privato”.    

Sul terreno della sanità, tra l'altro, è da tempo in corso una lunga mobilitazione da parte di sindacati. “Nel nostro settore – ha spiegato la sindacalista - siamo soffrendo non solo per il mancato rinnovo dei contratti, ma anche per il problema degli accreditamenti e per le mancate risorse. I tagli al servizio sanitario, infatti, non ricadono solo sul pubblico, ma pesano anche sul privato accreditato, che in questo paese vive di risorse pubbliche. Le ricadute, quindi, riguardano gli stipendi dei lavoratori, e c'è il rischio che certe strutture private non posssano essere tenute aperte”. 

Le priorità per i sindacati, quindi, sono tutte contenute nelle due piattaforme. “Crediamo che sia giunto il momento per un contratto di settore e di filiera – ha detto De Rugeriis -, perché è l'unico modo per superare la giungla contrattuale che si è generata in questi anni e per affrontare il problema del dumping. Vogliamo dei contratti che comportino pari diritti e pari salario a parità di lavoro. Questo è il motivo per cui abbiamo presentato due piattaforme, mentre prima se ne presentavano molte di più. Perché pensiamo che questo mondo così variegato, con diritti e salari diversificati, possa essere inserito in un percorso di unificazione”. 

“Oltre a questo, - ha poi concluso -,  va anche rivista anche la parte che riguarda le relazioni sindacali e vanno introdotte nuove materie per contrastare le crisi aziendali che in questi  anni hanno funestato il settore. Quindi parliamo anche di organizzazione del lavoro, bilanci e piani aziendali, questioni che a nostro avviso vanno affrontate nel confronto tra azienda e organizzazioni sindacali. Senza, ovviamente, tralasciare gli incrementi salariali e un intervento deciso sugli incentivi alla produttività e sull'orario di lavoro”.