Sulle prime pagine
I principali quotidiani nazionali aprono con il “compromesso” sul Green Pass. Il governo per ora rinuncia ad estendere il lasciapassare in tutti i luoghi di lavoro ma prende una decisione netta per alcune situazioni particolare, a partire dalla scuola. “Scuola, genitori con il green pass” è il titolo di apertura del Corriere della Sera. “Green pass per scuola e Pa” è invece il titolo del Messaggero, che spiega: “Il Qr code obbligatorio anche per i genitori che incontrano i prof. Restano esclusi gli studenti. Giovedì prossimo tocca ai dipendenti pubblici: sospensione senza stipendio per chi è sprovvisto. La conferma della volontà del governo di andare avanti sulla strada dell’estensione dell’obbligo Green pass nel titolo di apertura de La Stampa: “Speranza: il Green Pass sarà esteso”, mentre Salvini propone di mantenere Quota 100 anche nel 2022. L’intervista al ministro Speranza è curata da Nicolò Carratelli (p.3). Intanto il certificato verde è previsto per i genitori che entrano negli istituti a prendere i figli. Previste multe da 1000 euro. Sul manifesto: “Green Pass, Draghi frena, ma rilancia”. La Camera vota il Disegno di legge. Sì della Lega, obbligo esteso per scuole e Rsa, ma presto l’intervento sarà più ampio. L’agenzia italiana del farmaco auspica la terza dose per i fragili, gli anziani e i sanitari. Oltre alle notizie sulle decisioni sul Green Pass su quasi tutte le prime pagine di oggi troviamo le notizie su possibili attentati organizzati nell’ambito dell’area anti vaccini. Repubblica: “No Vax, la rete violenta”. L’allarme dell’Antiterrorismo. Si sta formando un coordinamento dei duri, rischio di saldatura con l’estrema destra. Perquisizioni in sei città contro i “guerrieri”. Nelle chat invitano a colpire giornalisti e politici: “diamogli fuoco”. Sempre su Repubblica da segnalare il commento di Luigi Manconi: “Come nasce il crogiuolo del rancore”, mentre il direttore Maurizio Molinari ricorda l’11 settembre, vent’anni dopo il giorno che ha cambiato la storia.

Covid, la Cgil in campo: parte la campagna vaccinazioni
La notizia della campagna nazionale della Cgil a favore delle vaccinazioni è sul sito di Collettiva.it. Ne parla Martina Toti: “Vacciniamoci per noi stessi e per gli altri. Vogliamo una legge sui vaccini e la sicurezza nei luoghi di lavoro”. . Al via assemblee e iniziative per sensibilizzare e informare lavoratori e lavoratrici sul valore e sull'utilità del vaccino e dei protocolli anti-covid.  Una corretta informazione per superare dubbi e paure, dare un’ulteriore spinta alla campagna vaccinale e sensibilizzare chi lavora. Dopo aver chiesto al governo di introdurre l’obbligo e di assumersi così la responsabilità politica che su questa materia gli viene assegnata dalla Costituzione, la Cgil scende in campo: tutte le strutture, dalle camere del lavoro alle categorie nazionali, si mobilitano perché il messaggio arrivi nei luoghi di lavoro: “Vacciniamoci. Per noi stessi, per gli altri”. 

La politica si ricorda di Alitalia: corsa per evitare il fallimento
Ne parla Federico Capurso su La Stampa (p.25). La necessità di una “nuova impostazione culturale” nel mondo dell'impresa, di cui parla da giorni il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, passa anche dal futuro degli 8 mila lavoratori di Alitalia a rischio esubero. Nei corridoi del ministero dello Sviluppo economico, ogni conversazione inizia sempre dallo stesso assunto: «Attualmente non c'è mercato nel settore aereo e il lavoro non si può creare per legge». Il cambiamento culturale che chiede Giorgetti passa quindi da un nuovo impegno per la formazione e il ricollocamento degli 8 mila dipendenti Alitalia. Passa dalla flessibilità, non dalla promessa di un loro futuro lento assorbimento negli organici della nuova compagnia Ita, da qui al 2025, come invece chiedono i sindacati. O almeno, non per tutti. Ieri il dossier è finito anche in Consiglio dei ministri e Mario Draghi ha deciso di allargarne la competenza: non sarà più esclusivamente in mano allo Sviluppo economico e al Tesoro, ma sarà responsabilità dell'intero Cdm. Quasi un preludio a quel “tavolo nazionale” che chiede il vicesegretario del Pd Peppe Provenzano al termine di un incontro con le sigle sindacali. I Dem desiderano mettere tutte le parti coinvolte intorno a un tavolo e sposano le richieste di Cgil , Cisl e Uil: “Chiarezza sul percorso di riassorbimento in Ita del personale e «garanzia del prolungamento dell'ammortizzatore sociale per scongiurare il rischio esuberi…”. 

Oggi i lavoratori Alitalia in piazza davanti al Parlamento
Le notizie su Alitalia le troviamo su vari quotidiani, anche se è il manifesto a dare alla questione la rilevanza maggiore con il titolo in copertina: “Non è Ita”. Il difficile decollo delle nuova compagnia di bandiera. Ieri sciopero e assemblea dei lavoratori Alitalia a Fiumicino: in ballo il futuro degli 8 mila esuberi. Oggi la protesta si sposta a Montecitorio. La politica finalmente si muove. Il vicesegretario del Pd, Provenzano, incontra i sindacati e denuncia il metodo Fca dei vertici di Ita. Il governo tace e attende il via libera da Bruxelles. Nelle pagine interne scrive Massimo Franchi: “Grazie alle assemblee, scioperi e mobilitazioni di lavoratori e sindacati, seppur con colpevole ritardo, la politica inizia ad accorgersi del dramma sociale prodotto dallo scandaloso decollo di Ita nana e dell'atterraggio senza freni di Alitalia, entrambe a totale capitale pubblico. Se è scontato che i candidati a sindaco di Roma si preoccupino per gli 8 mila esuberi attuali, ieri anche i partiti di maggioranza - Leu, Pd, Lega - hanno iniziato a chiedere conto al governo di un passaggio di consegne totalmente opaco, gestito con decreti modificati di corsa senza rispettare i lavoratori - applicando con l'ex manager Fiat Alfredo Altavilla ‘il metodo Fca’ con l'uscita dal contratto nazionale e il taglio del salario del 30% e di ferie e permessi - sotto il costante ricatto di Bruxelles che ha imposto condizioni capestro e sta per chiedere il rimborso di 900 milioni come aiuto di stato ad Alitalia. 

La vertenza Alitalia su Collettiva.it
Il punto sulla vertenza e la battaglia del sindacato su Collettiva.it con il servizio di Davide Colella: . “ll vicesegretario del Partito democratico, Giuseppe Provenzano, chiederà immediatamente la convocazione di un tavolo politico sulle vertenza Alitalia-Ita per chiarire gli aspetti della cassa integrazione del personale che non verrà riassorbito nella newco e quelli relativi alla annunciata fuoriuscita dal contratto collettivo nazionale". Lo ha spiegato Fabrizio Cuscito, segretario nazionale della Filt Cgil, al termine dell'incontro con una delegazione del Pd sulla vertenza Alitalia nella sede nazionale del partito…

Obbligo Green Pass in azienda: la prima è Siemens
Ne parla Rita Querzè sul Corriere della Sera. E’ Siemens la prima grande azienda a introdurre il pass obbligatorio: lo farà dal 27 settembre con tanto di controlli ad hoc. Senza aspettare un decreto del governo. I dipendenti no vax che non intendono vaccinarsi pagheranno i tamponi di tasca propria? “Abbiamo deciso di garantire il pagamento dei tamponi ai dipendenti fragili che per motivi di salute non si possono vaccinare. Chi per scelta non si vaccina dovrà invece fare il tampone a proprie spese”, spiega Pierfrancesco De Rossi, presidente e amministratore delegato ad interim di Siemens in Italia. “Siamo arrivati a questa decisione dopo un percorso che ha visto il coinvolgimento dei sindacati e dei dipendenti — continua De Rossi —. Molti hanno risposto volontariamente a un questionario. Ne è risultato che oltre il 90% sono vaccinati. La decisione a cui siamo giunti è largamente condivisa”. Molte aziende che hanno valutato l'introduzione del green pass si sono fermate nel timore di azioni legali dei dipendenti. È una vostra preoccupazione? “Mi auguro che non si generi alcun contenzioso. Eventuali situazioni individuali non strumentali si possono comporre trovando soluzioni”. Quali? La principale si chiama smart working. In Siemens si è deciso di lasciare libertà rispetto al luogo da cui lavorare. E questo può creare una via d'uscita. In astratto un no vax potrebbe lavorare sempre da casa. Non a caso per ora il green pass obbligatorio è limitato alle sedi amministrative. 

Centri per l’impiego: il Covid ha frenato le assunzioni
Ne parlano sul Sole 24 ore Giorgio Pogliotti e Claudio Tucci. Ritardi nelle assunzioni dovuti al Covid. Ammettono i ritardi nelle oltre 11 mila assunzioni previste per i centri per l'impiego, le Regioni che contano di superare nel mese di dicembre 2021 le 4.500 unità. Per la Conferenza delle Regioni il ritardo è imputabile “all'irrompere della pandemia e alla sospensione dei concorsi pubblici per legge per quasi tutto il 2020, che ha impedito il completamento delle procedure già avviate”, senza contare che “il contingentamento delle presenze ha reso i concorsi più lunghi e complessi, con particolare riferimento alle prove scritte”. Per le Regioni è inoltre fondamentale un'azione condivisa con i Comuni per l'adeguamento delle sedi dei Cpi “per i quali si registra un avanzamento della spesa ancora contenuto” e la copertura stabile degli oneri di funzionamento connessi alle assunzioni di personale. “Attendiamo di incontrare il ministro Orlando per la definizione del Programma di Garanzia di occupabilità dei lavoratori”, spiega Alessandra Nardini coordinatrice degli assessori regionali al lavoro.

Per i pubblici aumenti legati alla contrattazione di secondo livello
Se ne parla sul Sole 24 ore di oggi che aveva anticipato le novità già da ieri. Saranno i contratti integrativi in ogni amministrazione a fissare il numero di “differenziali stipendiali” che si potranno attribuire in ogni area per premiare le competenze maturate sul campo dai dipendenti pubblici. Il contratto nazionale fisserà i criteri guida, a partire dai meccanismi di costruzione delle graduatorie che in base alle bozze ieri in discussione nel confronto fra Aran e sindacati sarebbero costruite in base alla media aritmetica della valutazione individuale ottenuta da ogni dipendente negli ultimi tre anni. Ma il ruolo della contrattazione di secondo livello è cruciale anche perché gli aumenti, che andranno sul tabellare, saranno finanziati dalle risorse stabili del fondo accessorio. La revisione degli ordinamenti professionali con il nuovo meccanismo retributivo è arrivata sul tavolo delle trattative sul nuovo contratto nazionale delle Funzioni centrali (ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici), che tradizionalmente sugli aspetti normativi detta la linea seguita poi anche negli altri comparti. I contenuti chiave nella proposta elaborata dall'Agenzia negoziale del pubblico impiego sono due. A cambiare è prima di tutto la struttura gerarchica, articolata non più su tre ma su quattro aree rappresentate da «operatori» (mansioni di base, si accede con scuola dell'obbligo), «assistenti» (diploma), «funzionari» (laurea) e dalla nuova area delle «alte professionalità» (laurea magistrale ed esperienza)….

Le altre segnalazioni da Collettiva
L’apertura di oggi è dedicata al progetto Sociotechlab dello Spi Cgil. Si parla di automazione e applicazione dell'intelligenza artificiale a favore delle persone anziane con una videoscheda, un glossario (che cosa è la Silver Economy) e due articoli di approfondimento a cura di Susanna Felicetti, Stefano Casini Benvenuti e Lorenzo De Michieli. Si festeggia il compleanno di don Luigi Ciotti: . Se ne parla nella rubrica Buona Memoria.

Tutti gli appuntamenti
Per tutti gli appuntamenti in calendario vedi l’agenda sul sito della Cgil nazionale e l’agenda di Collettiva.it.