Lo stop alla fornitura del vaccino AstraZeneca in molti paesi europei, tra i quali l'Italia, la fa da padrone sulle prime pagine dei quotidiani di oggi. La Repubblica apre con: “L'Europa blocca AstraZeneca”; Il Corriere della sera co:n “Sospeso il vaccino AstraZeneca”. La Stampa opta per: “L'Europa sospende AstraZeneca”; il Messaggero: con “Draghi ferma AstraZeneca”. Stessa scelta per il Fatto quotidiano: “Draghi: alt al vaccino. Ma non spiega il perché”, e il Manifesto: “Iniezione di sfiducia”. Il Sole24Ore invece apre con “Persi 289 miliardi di fatturato. Aiuti a 800mila professionisti”.

Interviste
Sul Sole24Ore, a pagina 14, Isabella Bufacchi intervista Marcel Fratzscher, economista tedesco, presidente del think tank Diw. “Un forte aumento dei fallimenti è inevitabile - dice sul suo paese-. Non è chiaro se le insolvenze saranno più tra le piccole aziende nel settore dei servizi, le più colpite dal lockdown, o sei fallimenti si estenderanno anche alle grandi imprese. L'industria ha tuttavia dimostrato dl essere forte, ha retto bene l'impatto della seconda ondata, grazie all'export e meno restrizioni per le imprese. La crescita pre-pandemica però non è stata molto robusta.”

A pagina 11 del Corriere della sera, poi, Fiorenza Sarzanini intervista Agostino Miozzo, l'ex coordinatore del Cts diventato consulente del ministro per l'Istruzione Patrizio Bianchi. “Abbiamo patito il risultato di tutte le lacune di cui il mondo della scuola ha sofferto nei decenni passati – si legge -, arrivando ad affrontare la più grande emergenza della nostra storia con una struttura poco efficiente, che si è salvata, e si salva ancora oggi, solo grazie al sacrificio ed allo spirito di servizio di centinaia di migliaia di professori, insegnanti, personale di supporto che in questi mesi hanno fatto miracoli pur operando con strumenti didattici spesso da dimenticare». Perché ha lasciato Il Cts? Non ci sono retroscena. II ciclo si è esaurito, ho ritenuto di essere più utile altrove”.

Su Repubblica , a pagina 10, Giovanna Casadio pone invece delle domande all'ex viceministro Pd Matteo Mauri, che dice: “Il segretario Enrico Letta ha preso una posizione netta sulla legge per la cittadinanza dei giovani figli di non italiani. Ha fatto non bene, ma benissimo! Stiamo parlando di ragazze e ragazzi italiani a tutti gli effetti, che hanno fatto un percorso scolastico nel nostro Paese, cui manca solo un pezzo di carta per essere cittadini italiani”.

Sulla Stampa, a pagina 8, Flavia Amabile intervista poi la ministra della famiglia Elena Bonetti: “Bisogna intendersi sul concetto di smart working - dice - . Deve essere svolto in alcuni orari ma non è come avere l'orario di ufficio traslato a casa. È in modalità agile, da fare in forme diverse. Se il lavoro in modalità agile non è possibile, si può accedere al congedo parentale». Perdendo il 50 per cento dello stipendio. Le risorse sono sempre un bene limitato, ma se la situazione di emergenza dovesse prolungarsi gli strumenti verranno potenziati. Faremo di tutto per sostenere le famiglie. Oggi non siamo nella situazione del lockdown dell'anno scorso, siamo di fronte a misure di tutela della salute per far calare al più presto la diffusione dei contagi”.

Massimo Franchi del Manifesto, a pagina 6, intervista Michele De Palma della Fiom. “ Il ministero (dello sviluppo ndr) è in una crisi di ruolo e competenze da molto tempo – dice -. Si alternano i governi ed ogni volta si ricomincia il confronto senza continuità di conoscenze e competenze che lo stato dovrebbe garantire visto che si realizzano accordi che prescindono dal ministro di turno. Fim, Fiom e Uilm hanno chiesto unitariamente di essere ricevute perché nell'automotive stiamo rischiando grosso. Il settore era già attraversato da una crisi di innovazione, investimenti e volumi che si è scaricata sui lavoratori, basta guardare quanto sta accadendo in Germania dove Volkswagen ha annunciato un piano di riduzione di 5 mila lavoratori. Tra le crisi più urgenti c'è sicuramente Blutec”.

Editoriali e commenti
Sul Sole24Ore a pagina 19, Michael Spence scrive di crisi e ripresa: “Qualunque forma assumerà la nuova normalità a New York o a Milano, è certo che la domanda di ristoranti sarà più bassa L'economia pandemica produrrà un calo del numero di imprese nei settori più colpiti, nonostante gli imponenti programmi di spesa messi in campo dai governi. La riduzione transitoria dell'offerta, combinata con l'impennata della domanda, produrrà un temporaneo aumento dell'inflazione, ma non dovrebbe rappresentare un problema serio. I mercati finanziari stanno già anticipando queste tendenze”.

Due commenti in prima pagina del Corriere della Sera. Il primo è affidato a Paolo Giordano, che scrive di famiglie e lavoro: “Nella gestione della pandemia, saper discernere sempre di più, saper differenziare le misure è sinonimo di maturità acquisita. Trattare tutti i cicli scolastici allo stesso modo è la dimostrazione del contrario, è sintomo evidente della nostra immaturità protratta. Le implicazioni sociali della chiusura di nidi, materne e almeno dei primi tre anni di elementari sono molto diverse da quelle delle classi successive. Il loro funzionamento continuo è parte del minimo di tutela che andava garantito a prescindere”. Il secondo è invece di Sabino Cassese, che si occupa di sanità. “Molti sono ancora i compiti urgenti. E c'è il pericolo, sempre presente in ogni governo, che i compiti urgenti prendano la mano a quelli importanti, mentre bisogna saper innestare sull'azione di breve periodo quella di lungo periodo, che guarda lontano. La più importante riguarda il Servizio sanitario nazionale. Bisogna curare la sanità, perché questa possa curare la salute degli italiani. Il Servizio sanitario ha retto bene. Ma le difficoltà della pandemia hanno acuito sintomi di malattia che erano stati posti in evidenza solo due mesi prima della scoperta della diffusione del virus”.

Sulla prima pagina del Messaggero appare invece un'analisi di Giuseppe Roma sulla ricerca in Italia. “Un consolidato rapporto fra pubblica amministrazione e imprese tipico del mondo anglosassone – scrive -, e la capacità di aggregazione per creare colossi industriali dotati di risorse e grandi capacità operative. Ed è su questi due punti che si misurerà la reazione positiva dell'Unione Europea. Negli Stati Uniti opera da tempo, nel campo delle contromisure mediche contro minacce biologiche e pandemie, un'agenzia federale denominata Barda, che lo scorso anno ha dato vita a uno specifico programma "Warp Speed" di sostegno alle aziende farmaceutiche per arrivare nei tempi più rapidi a individuare il vaccino anti-Covid 19. Oltre a massicci finanziamenti perla ricerca (18 miliardi di dollari rispetto ai 2,7 europei) Barda ha organizzato i volontari per la sperimentazione e prestato la necessaria assistenza per ottenere le autorizzazioni e promuovere le più estese reti produttive”.

Il Manifesto, poi, a pagina 19, ospita un'analisi Manfredi Alberti e Tommaso Nencioni. “ A fronte dello sciopero degli investimenti da parte dei privati – dicono -, bisogna mettere in campo un vasto programma di pianificazione economica pubblica e democratica. A fronte dello sfruttamento selvaggio del lavoro come via privilegiata del profitto, bisogna promuovere il potere sindacale dei lavoratori (lo ha riconosciuto come prioritario addirittura Joe Biden), così da portare sul piano dell'innovazione e del rafforzamento del mercato interno la sfida per la competitività delle nostre imprese. Appare illusorio attendersi un generoso ravvedimento da parte del capitalismo italiano. Questo si muove in base a un programma d'azione ben preciso, e può contare su forze sufficienti per attuarlo. Condizioni assenti dalla parte opposta della barricata, quella del lavoro, e che sarebbe urgente ricostruire”.

Il Sole24Ore a pagina 18, ospita infine un commento del ministro della P.a. Renato Brunetta, che scrive: “Due terzi dei dipendenti pubblici sono costituiti dal personale della sanità, della scuola e della sicurezza. È un errore dipingerli un giorno come eroi e l'altro procedere per generalizzazioni ingenerose, scambiando i pochi che si considerano una corporazione di intoccabili per il tutto, quello che ogni giorno, in ogni settore, dai tribunali ai musei, incarna la presenza viva dello Stato. Ho chiaro da sempre che bisogna responsabilizzare i dirigenti, valorizzare gli operosi, sanzionare lé storture. Ma vedo altrettanto chiaramente la necessità di riconoscere a insegnanti, medici, infermieri, forze dell'ordine il loro straordinario contributo all'emergenza e il loro diritto di diventare protagonisti della ripresa. È un altro errore analizzare separatamente i due atti della scorsa settimana: la presentazione martedì delle linee programmatiche sulla Pa in Parlamento e la sigla, mercoledì a Palazzo Chigi, del Patto tra governo e sindacati per l'innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale. Sono, infatti, parte della medesima strategia: garantire l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e la capacità dl spesa dei quasi 200 miliardi di fondi europei che arriveranno all'Italia”.

Lavoro, welfare, sindacato
Su Avvenire, a pagina 10, Francesco Riccardi si occupa di partecipazione agli utili. “C'è la partecipazione finanziaria nella quale si prevede l'azionariato dei dipendenti in diverse forme e con diversi gradi di coinvolgimento negli organi dell'impresa – si legge -. Quest'ultimo è lo snodo su cui si è soffermato il neosegretario del Pd, senza però precisare se 'la distribuzione gratuita e in condizioni di favore' di utili vada al di là di un incentivo fiscale e presupponga anche un passo avanti verso una governance maggiormente condivisa delle imprese. Quest'ultime sono state piuttosto fredde sull'argomento, tanto che non si è riusciti finora ad andare oltre il protocollo de1 2018 in cui Confindustria e i sindacati confederali ponevano come obiettivo la creazione di un sistema di «relazioni più efficace e partecipativo”.

Sul Manifesto a pagina 6, si parla invece di tavoli di crisi bloccati al Mise: “Una lettera unitaria di Fim, Fiom e Uilm chiede al titolare del Mise 'risposte concrete in assenza delle quali si mobiliteranno con le lavoratrici e i lavoratori'. I sindacati ricordano come 'sono mesi che gli oltre cento tavoli di crisi aziendali non vengono convocati, nonostante le numerose richieste unitarie'. Al Mise intanto va in scena una guerra politica per la delega alle crisi aziendali che Giorgetti deve assegnare 'in settimana'.”

Domani, a pagina 4, con Giovanna Faggionato si occupa di sostegno al lavoro. “Orlando ribadisce il principio dell'universalizzazione ma soprattutto della semplificazione delle misure – si legge -, ripete che la proroga del blocco dei licenziamenti sarà differenziata per chi è tutelato dalla cassa integrazione ordinata sarà più breve e a scadenza mentre per gli altri si aspetterà la riforma Ma indica anche i prossimi passi. Già giovedì verrà convocato un nuovo tavolo con l'obiettivo di definire il perimetro dei nuovi ammortizzatori sociali. Poi verrà affrontato il nodo dei costi: in due parole, dice Orlando, 'Chi paga?'. Il terzo passaggio sarà capire chi li gestirà e infine metterli a punto in modo che non siano adatti semplicemente a rispondere alle crisi di mercato, ma alle vere e proprie crisi di transizione tra paradigmi di sviluppo e tecnologici_ Oltre agli ammortizzatori. Orlando conferma il tavolo aperto dalla ministra Nunzia Catalfo sulla spesa pensionistica, ma vene aggiunge molti altri, tavoli, gruppi di lavoro, commissioni”.

A pagina 16 del Messaggero Francesco Bisozzi si occupa invece di lavoro pubblico: “ I piani organizzativi per il lavoro agile voluti dall'ex ministra Fabiana Dadone prevedono che almeno il 60 per cento degli statali smartabili lavorino da remoto. I cosiddetti Pola, tuttavia, appaiono destinati a finire presto in soffitta: il neo ministro della Pa considera lo smart working uno strumento utile, ma ha un approccio più flessibile in materia. Nelle amministrazioni meno digitalizzate e produttive la quota di dipendenti smartabili che potranno lavorare da remoto sarà ridotta drasticamente. Solo un'amministrazione su tre, tra quelle che erano chiamate a rispettare la scadenza del 31 gennaio, ha presentato i Piani organizzativi per il lavoro agile, che servono a indicare le attività smartabili e a stabilire i criteri in base ai quali valutare le performance rese da remoto. I Pola sono ora sotto la lente degli esperti della Commissione tecnica. Solo le amministrazioni che garantiranno servizi di qualità al cittadino potranno operare da remoto”.

Avvenire, a pagina 10, infine, si interessa di politiche attive per il lavoro: “Il primo tema da affrontare è una riforma degli ammortizzatori sociali con una universalizzazione e semplificazione delle misure, a tal fine è già stato aperto un confronto con le forze sociali. E la riforma deve essere 'strettamente connessa a una riforma organica degli strumenti di politiche attive'. Per questo motivo 'intendo promuovere un tavolo di confronto con le parti sociali, tramite le Regioni, entro la fine di questo mese'. Lo ha annunciato ieri il ministro del Lavoro e del Welfare Andrea Orlando presentando le linee del suo ministero in un'audizione alla Camera”.

Oggi Collettiva apre con un'intervista a Fabrizio Barca, coordinatore del Forum disuguaglianze e diversità, su economia verde, workers buyout e innovazione. Da segnalare poi l'augurio del segretario generale della Cgil Maurizio Landini al Forum DD, e la recensione al libro “I poveri possono parlare?" a cura di Lorenzo Coccoli. 

L’agenda degli appuntamenti
Da segnalare, tra gli appuntamenti, i seminari organizzati da Cgil, Cisl e Uil in preparazione alla XXVI Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Mercoledì 17 marzo, alle 10.30 “Dalle interdittive al recupero delle aziende confiscate e sequestrate. Introduce: Felice Alfonsi (Ufficio Organizzazione-Legalità Uil). Intervengono: dr.ssa Francesca Montalti, LegaCoop; dr. Camillo De Bernardinis, Amministratore Delegato Cooperazione Finanza Impresa; dr. Luciano Modica, Amministratore Giudiziario. Conclude: Andrea Cuccello (Segretario Confederale Cisl). Giovedì 18 marzo, sempre alle 10.30, “I protocolli di legalità e gli accordi con le stazioni appaltanti. Introduce: Paolo Acciai (Dipartimento politiche dell’edilizia, delle infrastrutture e dei trasporti, della legalità Cisl); Intervengono: dr. Michele Corradino, Presidente di Sezione del Consiglio di Stato, già Componente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione; prof. Alberto Vannucci, professore di Scienza Politica e Direttore Master Anticorruzione presso l’Università Normale di Pisa. Conclude: Giuseppe Massafra (Segretario Confederale Cgil).

Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti Cgil, vedi l’agenda di Collettiva.