Dare dignità e partecipazione strategica al lavoro dovrebbe essere uno degli obiettivi chiave del Piano nazionale di ripresa e resilienza (comunemente noto come recovery plan). Ne è convinto il Forum Disuguaglianze e Diversità, coordinato da Fabrizio Barca, che ha da poco festeggiato i suoi primi tre anni di attività, spesi cercando di portare la lotta alle disuguaglianze al centro delle politiche pubbliche e delle azioni collettive.

Analizzando la bozza di piano del precedente governo – che ora sarà oggetto di riscrittura, con la discussa, anche dallo stesso Barca, consulenza del gruppo McKinsey – il Forum aveva avanzato un'osservazione che resta assolutamente attuale: “Non bastano gli interventi di politiche attive del lavoro, peraltro da verificare. Serve che in ogni misura siano previste adeguate condizionalità sociali, per evitare che le risorse pubbliche siano usate per gare al ribasso fra le imprese a danno dei lavoratori, specie di quelli più vulnerabili”.

In particolare il ForumDD indica tre “passi di riforma” fondamentali: un salario minimo legale (che da tempo l’Ue ci chiede); la validità erga omnes dei contratti siglati dalle organizzazioni sindacali e datoriali più rappresentative; il deciso rafforzamento numerico degli organi di ispezione del lavoro. Accanto a questo va avviata, secondo il ForumDD, la sperimentazione di quella “partecipazione strategica” del lavoro, sin dal 2018 concordata da Cgil-Cisl-Uil e Confindustria, anche attraverso la costituzione dei Consigli del lavoro e della cittadinanza. Questi ultimi, proposti dallo stesso Forum, sarebbero una forma di cogestione dell'impresa con i lavoratori, che includa però anche altri stakeholders, in particolare i residenti della comunità locale interessati alle ricadute ambientali. Di questo, ma anche dell'interessante strumento dei workers-buyout, abbiamo parlato con Fabrizio Barca nell'intervista video che trovate qui sopra.