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“A 15 giorni dalla pubblicazione della legge di bilancio 2019, contenente tra l’altro i provvedimenti in merito alla revisione del sistema previdenziale, non sono ancora state approvate dal Consiglio dei ministri le relative disposizioni attuative”. Lo dichiara in una nota la Flai Cgil. In attesa del testo definitivo del decreto, che dovrebbe essere approvato nel prossimo cdm, il sindacato sottolinea “che si tratta di un provvedimento discriminatorio verso le lavoratrici e lavoratori stagionali della nostra categoria”.
Prevedendo la norma almeno 62 anni di età e 38 di contribuzione, infatti, “ancora una volta non vengono soddisfatte le esigenze che riguardano i lavoratori che svolgono lavori discontinui, tipici della nostra categoria, sia per gli stagionali che per i lavoratori agricoli, e sono nuovamente penalizzate le donne”.
La Flai ritiene quindi “assolutamente indifferibile, come già richiesto dalle confederazioni, un reale confronto sul tema e l’emanazione di norme attuative che contengano delle reali risposte alle problematiche indicate”.
“Il governo si confronti con noi – conclude la nota - per evitare che si continuino ad attuare provvedimenti segnati dalla disparità di trattamento, facendo lavoratori di serie A e di serie B, penalizzando chi nel mercato del lavoro non ha la fortuna di svolgere un lavoro a tempo indeterminato, come i lavoratori stagionali dell’industria come dell’agricoltura, che rappresentano l’ossatura del nostro sistema economico”.