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Dalla verifica effettuata su alcuni cedolini delle pensioni di luglio si evince che l'erogazione della 14esima mensilità, frutto di un'importante conquista del sindacato risalente ormai al 2007 e ulteriormente allargata nel 2016, viene indicata sotto la voce “aumento pensioni basse 2023”. Passerebbe così il messaggio che dietro quelle somme ci sia una decisione del governo in favore delle pensionate e dei pensionati italiani e che possa trattarsi di un aumento che verrà garantito mensilmente.
“Nulla di tutto ciò è vero”. Questo il commento di Ivan Pedretti, segretario generale Spi Cgil, e Tania Scacchetti, segretaria nazionale Cgil: “L'aumento previsto per le pensioni basse e definito in legge di bilancio ammonterà, infatti, a meno di una decina di euro, cifre decisamente inferiori a quelle della 14esima mensilità”.
Pedretti e Scacchetti rilevano che, se siamo di fronte “a un errore grave dell'Inps ci aspettiamo un chiarimento immediato; se invece fosse un fatto voluto, con l'intento di distorcere la realtà, allora si tratterebbe di un atto politicamente inaccettabile”.
I due dirigenti sindacali, in conclusione, ricordano che lo Spi Cgil “chiede a questo governo di aumentare la platea dei destinatari della 14esima. I pensionati italiani hanno bisogno di sostegno concreto al loro reddito, non delle ennesime bugie”.