“Le crisi industriali nel settore automotive aumentano: da Industria Italiana Autobus e dalla Blutec alla ex Gkn, dalla Bosch di Bari alla Marelli di Crevalcore, e ora alla Lear di Grugliasco, insieme alla cassa integrazione negli stabilimenti Stellantis e all'invio di 15m ila richieste di uscita agli impiegati”. A dirlo è Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom Cgil e responsabile settore mobilità.

“Queste crisi dimostrano che il ritardo e l'assenza di interventi mette a rischio l'occupazione”, prosegue: “In Italia è urgente recuperare il ritardo in tema di transizione ecologica e di crescita dei volumi produttivi. Per raggiungere questi obiettivi saremo al tavolo al ministero per contrattare un piano per rilanciare gli stabilimenti Stellantis e tutta la filiera della componentistica, garantendo l'occupazione”.

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Lodi evidenzia che “sono mesi che manifestiamo e scioperiamo per l'apertura di un confronto con governo e Stellantis per ottenere le missioni produttive su tutti gli stabilimenti, oltre a quelli dell'indotto, a garanzia della piena occupazione e la produzione di 1 milione di autovetture, cui aggiungere i veicoli commerciali leggeri”.

Il dirigente sindacale così conclude: “Gli investimenti di risorse pubbliche e private dovranno essere condizionati alla ricerca e sviluppo, alla rigenerazione dell'occupazione ed al miglioramento delle condizioni di lavoro. La Fiom Cgil, al 'Tavolo sviluppo automotive' in programma per il 6 dicembre, contratterà strumenti concreti per la gestione della transizione, il rilancio del settore e la tutela dell'occupazione”.