A meno di un mese dal ritorno sui banchi, non si placano le polemiche sulla scuola. Ultimo fronte caldo, il protocollo firmato venerdì notte dalla maggioranza delle organizzazioni sindacali sul quale, evidenzia il segretario generale della Flc Cgil Francesco Sinopoli “anche Anp aveva espresso condivisione salvo cambiare posizione la mattina dopo, vorrei evidenziare che non è ammissibile per nessuna controparte in nessuna condizione interpretare unilateralmente un accordo".

"Il testo - sottolinea Sinopoli esprimendo solidarietà al ministro Bianchi per gli attacchi ricevuti - parla chiaramente di risorse disponibili anche per sostenere il costo dei tamponi anche se in via indiretta attraverso convenzioni con asl o altre strutture. Certamente la norma dovrà essere tradotta in soluzione pratiche”.  Per questo esistono sedi opportune, “ma sono le parti a condividere le modalità, non una parte sola. Ribadiamo poi che tutta la polemica in parte orchestrata per rappresentare il sindacato come addirittura contrario ai vaccini è strumentale e inaccettabile".

Secondo il numero uno della Flc “è del tutto chiaro che la scelta del green pass come abbiamo detto fin da subito, avrebbe dovuto comportare anche la gratuità dei tamponi che sono nei fatti una 'opzione obbligatoria' per chi non può o non vuole vaccinarsi. Qui non c'entra nulla essere no vax ma si tratta di una ovvia questione collegata all'assurdità di far ricadere sui lavoratori, peraltro un numero esiguo e ben al di sotto del 15 % della categoria, i costi delle mancate scelte del governo che avrebbe potuto introdurre da subito l'obbligo vaccinale. Non lo ha fatto perché la maggioranza che lo regge sarebbe implosa. Bisogna dire la verità".

Ridurre questa complessa vicenda e tutto il protocollo “a quello che leggiamo su molti media tra favorevoli e contrari al green pass nei luoghi di lavori - secondo Sinopoli - è funzionale ad occultare queste mancanza di chiarezza politica”. Per altro il sindacato si è impegnato affinché il governo rendesse disponibili più investimenti per la scuola in presenza che purtroppo non si realizzerà solo con la vaccinazione del personale. “Questo tuttavia, - conclude il numero uno della Flc - pur essendo acquisito nel protocollo, è scomparso dalle cronache. Facciamo il nostro lavoro con serietà e nell'interesse della scuola e non ci facciamo intimidire nè condizionare da nessuna campagna denigratoria".