In esubero un terzo dell’organico: 50 dipendenti su 161. Questo l’annuncio della Scame Mastaf di Suisio (Bergamo), azienda specializzata nello stampaggio di materie plastiche, che martedì 20 giugno ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per gli addetti sia dell’area industriale sia di quella promozionale.

Una decisione subito avversata dai sindacati, che hanno indetto per mercoledì 5 luglio uno sciopero di due ore (dalle ore 14 alle 16), con presidio all'ingresso della sede (in via Einstein 7). Decisione presa da lavoratori e Rsu nell’assemblea del 21 giugno.

La posizione dei sindacati

“A ottobre si concluderanno i tre anni di contratto di solidarietà in una realtà produttiva che già in precedenza aveva usufruito di altri ammortizzatori, tra cassa Covid e ordinaria”, spiegano Eleonora Lavelli (Filctem Cgil Bergamo) e Moreno Businaro (Femca Cisl Bergamo): “Esiste però la possibilità di richiedere ancora un anno di cassa straordinaria per l’area promozionale, così come già concessa a suo tempo a quella industriale”.

Una possibilità che permetterebbe almeno di ridurre il numero degli esuberi. “La direzione – proseguono i due dirigenti sindacali – avrebbe già individuato le aree interessate dall’esubero e il numero delle persone da licenziare, anche se non si capisce secondo quali modalità dal momento che non esiste, o almeno non ci è stato comunicato, alcun piano industriale”.

Lavelli e Businaro denunciano la totale mancanza di “una visione coerente del futuro. Un piano industriale chiaro avrebbe, in qualche misura, giustificato le dichiarazioni contenute nella procedura di licenziamento in cui si citano ‘nuove esigenze organizzative e produttive’. A quali esigenze si faccia riferimento, davvero non lo sappiamo”.

I rappresentanti di Filctem Cgil e Femca Cisl così concludono: “Siamo fermamente convinti che quella di usufruire degli ammortizzatori sociali rimanenti sia una richiesta legittima, anche per evitare discriminazioni e concedere le stesse possibilità a tutti i lavoratori. Condizioni che noi, in questo momento economico e aziendale, riteniamo concrete ed esistenti”.