Domenica scorsa le tenori Pretty Yende e Nadine Sierra hanno cantato senza orchestra, brani di Mozart, Rossini, Verdi, Di Capua. Il 24 maggio il soprano Maria Agresta si è esibita senza coro, accompagnata soltanto dal pianoforte. Andrà avanti così al San Carlo di Napoli, con gli spettacoli che vanno in scena come da programma ma depauperati e ridotti, fino a quando le richieste dei lavoratori non saranno accolte. Le maestranze del prestigioso teatro hanno deciso lo sciopero a oltranza perché gli impegni assunti dopo un negoziato durato un anno sono stati disattesi.

Completamento della pianta organica, stabilizzazione dei lavoratori precari e un documento ricognitivo sono i punti dell’accordo che i sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Fials Cisal hanno chiuso con il sovrintendente Stéphane Lissner e che dopo è anche stato vagliato e approvato dagli organismi competenti: Consiglio di indirizzo, ministeri della Cultura e dell’Economia, Corte dei conti.

Insomma, un patto che aveva seguito tutto l’iter previsto, tranne che per la firma finale che Lissner, alla soglia della pensionamento, non ha potuto apporre. Così, chi si era impegnato si è rimangiato la parola, ed è per questo che i lavoratori hanno deciso di incrociare le braccia.

“L’assemblea dei lavoratori del teatro ha deliberato che la lotta proseguirà fino a quando non verrà risolta positivamente la vertenza – spiega Alessandra Tommasini, coordinatrice nazionale fondazioni lirico sinfoniche di Slc Cgil –. Al San Carlo, come in altri teatri, ci sono grandi sacche di precariato. L’accordo mirava ad assorbire una quarantina di precari storici, tra personale tecnico e artistico, e la mancata assunzione di questi lavoratori è uno dei motivi principali che ha scatenato la protesta. L’unica figura che può essere un nostro interlocutore oggi è il presidente del Consiglio di indirizzo, ruolo ricoperto dal sindaco di Napoli. Aspettiamo di parlare con lui”.

Uno spettacolo con artisti che cantano da soli, senza coro e senza orchestra, non è il massimo. “Il pubblico infatti si è lamentato – conclude la sindacalista -. Ma dopo aver conosciuto le ragioni delle maestranze, si è schierato con i lavoratori”.