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Erano in presidio sindacale da alcuni giorni davanti ai cancelli alcuni lavoratori dell’azienda ‘L’Alba’, in via delle Lame, al confine tra Prato e Montemurlo. Nella mattina di ieri, martedì 16 settembre, la tensione è esplosa in un’aggressione che ha coinvolto operai in sciopero e rappresentanti della proprietà, intenzionata a forzare lo scioglimento del picchetto. Durante i momenti di concitazione, riferisce l’Ansa, sarebbero volati spintoni e pugni, con un bilancio finale di due persone trasportate in ospedale: uno degli operai coinvolti nella protesta e la titolare dell’azienda, colta da un malore, trasferita in codice rosso.
Il presidio era stato promosso dal sindacato autonomo S.I. Cobas (Sudd Cobas), per denunciare le condizioni di sfruttamento all’interno delle fabbriche del distretto tessile pratese, dove si producono, denunciano i sindacalisti, capi che arrivano a costare quanto un mese di stipendio di un operaio.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri, coadiuvati da polizia e guardia di finanza, oltre ai sanitari della Croce d’Oro. Secondo quanto riferito dal sindacato, i gazebo allestiti per il presidio sono stati distrutti durante gli scontri, e uno degli operai sarebbe stato colpito al volto.
Cgil: “Solidarietà piena agli operai in lotta”
“Assolutamente inaccettabile che si aggrediscano lavoratori in lotta per i loro diritti – ha detto il segretario generale della Cgil Prato Pistoia, Daniele Gioffredi, sui fatti accaduti a Montemurlo –. È intollerabile che continuino nel distretto tessile azioni violente contro lavoratori che hanno il solo torto di reclamare condizioni di lavoro dignitose, di protestare contro forme odiose di sfruttamento, di rivendicare giusti compensi, di chiedere orari di lavoro rispettosi delle persone”.
“Sono situazioni – continua il segretario generale Cgil Prato Pistoia – che troppo spesso si manifestano nel distretto tessile. Anche di recente ci sono state cause e denunce da parte della Cgil, grazie a lavoratori che avevano trovato il coraggio di rendere noti stati produttivi che non possono essere in alcun modo giustificati. Una piaga, quella dello sfruttamento, da debellare, che richiede l’impegno di tutto il sistema socio-economico pratese. Precarietà e sfruttamento non possono far parte della nostra civiltà economica, come invece avviene ormai non poche volte a Prato, e nel nostro Paese”.
“Il diritto dei lavoratori a lottare per affermare le loro giuste ragioni deve essere preservato in tutti i modi. Come Cgil Prato Pistoia siamo a fianco dei lavoratori aggrediti. È necessario intervenire su tutta la filiera produttiva per evitare che si scarichino sui soggetti più deboli i costi sociali della concorrenza al ribasso. L’illegalità – conclude la nota Cgil – deve essere contrastata in tutte le sue forme. È una responsabilità che impegna tutti, dalle istituzioni agli organi che hanno il compito di far rispettare le leggi, alle forze sociali”.