“In questi ultimi anni abbiamo visto un generale peggioramento delle condizioni di lavoro e di vivibilità all'interno degli istituti, dove si lavora in uno stato di continua sofferenza, dove i diritti soggettivi sono un lontano ricordo”. A dirlo sono Fp Cgil, Fns Cisl, Uilpa Penitenziari, Uspp, Osapp e Sappe dell’Abruzzo, proclamando lo stato di agitazione della polizia penitenziaria regionale.

“Carenze di organico, sovraffollamento di detenuti, presenza di soggetti reclusi con problemi psichiatrici, ricorso ordinario allo straordinario e una mala-gestione dei detenuti, creano tutte le condizioni necessarie per far s^ che i poliziotti penitenziari siano maltrattati, aggrediti e talvolta perfino malmenati, tutto questo in quel che appare come un vero e proprio disinteresse da parte dell'amministrazione penitenziaria”, continua la nota.

I sindacati chiedono “all'amministrazione penitenziaria d’intervenire urgentemente con provvedimenti, anche straordinari, prima che la situazione degeneri ulteriormente. Questo stato di abbandono deve cessare. I poliziotti penitenziari hanno bisogno di svolgere il proprio compito nelle migliori condizioni possibili, nelle condizioni previste dai contratti e dalle norme che regolano la vita penitenziaria”.